Apple, il caso ‘Baby Shaker’ rovina la festa del primo miliardo di download. Scuse ufficiali e rimozione del gioco da App Store

di Alessandra Talarico |

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Apple Baby Shacker

Un’applicazione per iPhone, battezzata “Baby Shaker” ha creato molto clamore ed è stata ritirata da Apple, che si è scusata con l’associazione newyorkese Sarah Jane Brain Foundation che si occupa della lotta contro i danni cerebrali provocati dalla sindrome da shock da scuotimento nei bambini.

 

L’applicazione, distribuita da Sikalosoft, costava 99 centesimi e invitava a scuotere violentemente il telefonino per fare cessare il pianto insistente di un bambino, che – raggiunto lo scopo del gioco – veniva ritratto con due croci rosse sugli occhi.

 

“I bambini sono dovunque non dovrebbero essere: in aereo, sugli autobus, a teatro e ti distraggono con le loro urla incessanti. Prima di Baby Shaker non c’era nulla da fare. Vedi quanto puoi resistere a questo adorabile pianto prima di farlo smettere” recitava la presentazione del gioco, comparso sull’App Store lunedì e rimosso mercoledì, dopo le indignate proteste dell’associazione.

 

In una lettera a Steve Jobs, Patrick Donohue, fondatore della Sarah Jane Brain Foundation spiega di non avere parole che possano esprimere la reazione a un simile gioco, dopo che le scosse inferte dalla tata alla sua bimba di appena 5 giorni le provocarono la rottura di tre costole, di entrambe le clavicole e seri danni cerebrali.

 

Il fondatore dello US Center for Shaken Baby Syndrome ritiene terribile che circolino giochi che “non solo si prendono gioco di una sindrome infantile, ma che addirittura la incoraggiano”.

 

Una scivolata che ha colto di sorpresa Apple, in genere molto scrupolosa nel controllo dell’idoneità delle applicazioni disponibili sull’App Store, il negozio virtuale da cui si possono scaricare programmini – gratuiti e a pagamento – per personalizzare il cellulare o l’iPod.

App Store ha appena raggiunto il primo miliardo di download e finora nessuno aveva avuto così giustamente da ridire su una sola applicazione.

 

Addirittura, il gruppo di Steve Jobs era stato criticato per i parametri estremamente rigorosi cui le applicazioni dovevano rispondere per poter presenziare nello store: vietati, ad esempio, i rumori molesti o i riferimenti all’alcool. A un certo punto, però, la severità è stata un po’ allentata e hanno fatto il loro ingresso nell’App Store anche alcuni giochi politicamente scorretti come iFart.

 

Chissà che l’incidente provocato da Baby Shaker non induca la società a tornare alle vecchie, più stringenti linee guida.

 

Apple ha appena annunciato il traguardo del primo miliardo di applicazioni scaricate da App Store, dove gli utenti hanno a disposizione oltre 25mila programmi per personalizzare i dispositivi. Al miliardesimo ‘scaricatore’ è stato offerto un buono da 10 mila dollari da spendere su iTunes o in prodotti Apple.

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