Gran Bretagna
Il servizio Street View di Google non viola la legge britannica sulla privacy (Data Protection Act) e chiuderlo sarebbe una misura sproporzionata rispetto alla limitatezza della sua invadenza.
Lo ha affermato il Garante Privacy (ICO – Information Commissioner’s Office), in risposta a una denuncia di Privacy International secondo cui il servizio – che fornisce viste panoramiche a 360° lungo le strade e permette agli utenti di vedere parti di varie città del mondo a livello del terreno – sarebbe troppo invadente.
Non tutti i volti e le targhe ripresi da Google sono infatti stati oscurati, e le immagini hanno causato non pochi problemi ai britannici: a Londra diverse persone colpite dall’occhio implacabile di Street View hanno chiesto e ottenuto che alcune foto, a dir poco indiscrete, venissero tolte dal web.
Ma queste foto sono anche prontamente finite sui giornali: il popolare quotidiano Daily Mail ha pubblicato ad esempio l’immagine di un uomo che usciva da un sexy shop di Soho, mentre una donna avrebbe addirittura chiesto il divorzio al marito dopo aver visto la sua macchina parcheggiata di fronte alla casa della rivale.
Secondo il Garante David Evans, devono prevalere, in casi come questi, “il pragmatismo e il senso comune”: ogni immagine di volti o targhe, dice, “deve essere oscurata per proteggere la privacy e limitare le intrusioni”.
Google, continua Evans “è tenuta a rispondere rapidamente alle richieste di cancellazione e alle denunce, come sta facendo in questo momento”, ma non è nell’interesse di nessuno “riportare indietro l’orologio digitale”, soprattutto in un mondo in cui tutti vogliono mostrarsi, e lo fanno, attraverso strumenti come blog, social networks e quant’altro.
Del resto, ha sottolineato Evans, anche le televisioni riprendono ogni giorno migliaia di volti di persone per le strade senza il loro consenso, “ma questo è perfettamente legale”.
Allo stesso modo, non esiste una legge contro chi, col telefonino, riprende le persone a loro insaputa, fino a quando chi utilizza la fotocamera non diventi molesto.
Di fronte a tutto questo , insomma, il pregiudizio arrecato da Street View alla privacy dei sudditi Sua Maestà appare abbastanza “limitato” e la chiusura del servizio sarebbe dunque “sproporzionata”.
L’ICO comunque continuerà a vigilare sull’operato di Google e a fare in modo che tutte le richieste di oscuramento degli utenti vengano rispettate se si accertasse una reale violazione della privacy.
L’ICO riceve oltre 100 mila telefonate all’anno, di queste, 25 mila riguardano denuncie relative alla violazione della privacy.
In Italia, Street View è sbarcato a ottobre dello scorso anno e copre attualmente 18 città: Milano, Firenze, Roma, la zona del Lago di Como, Udine, Genova, Torino, Parma, Bologna, Arezzo, Livorno, Perugia, Bari, L’Aquila, Napoli e la Costiera Amalfitana , Reggio Calabria, Catania e Cagliari.