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Crisi della pubblicità: la Tv pubblica francese senza spot pesa sui conti e per ora nessun vantaggio per le private

Francia


Dopo la scomparsa, tre mesi fa, della pubblicità tra le 20 e le 6 sulla Tv pubblica francese, l’effetto della misura presenta ancora luci e ombre. L’obiettivo del governo, che era di dirottare risorse pubblicitarie dalle tv pubbliche (-800 mln di euro) a quelle private (+480 mln) e nel contempo di aumentare gli ascolti dei canali di Stato del gruppo France Télévisions (i cui canali sono France 2, France 3, France 4, France 5 e France O) non è stato ancora raggiunto. E questo anche a causa della crisi economica che ha di fatto ridotto le entrate pubblicitarie: il fatturato pubblicitario televisivo totale nel primo trimestre è in calo del 2% a 1,467 mld.

 

Ma non solo. Sull’audience del Tv pubbliche e private “tradizionali” e sull’entrate pubblicitarie pesano anche la forte crescita del digitale terrestre. E se da un lato si sono drasticamente ridotte le entrate pubblicitarie delle tv private nel primo trimestre dell’anno, dall’altro quelle delle televisioni del digitale terrestre sono aumentate fortemente (+71% secondo il bilancio trimestrale dell’agenzia Yacast). Il fatturato pubblicitario delle televisioni tradizionali (escluso il gruppo France Télévisions) si è attestato a 1,047 miliardi di euro nei primi tre mesi del 2009, in calo del 12% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

 

Per Tf1, il principale canale privato francese, le entrate pubblicitarie hanno registrato un calo del 17% a 609 mln di euro, per M6 una flessione del 5% a 300 mln. CanalPlus, invece, ha registrato una crescita del 26% a 42 mln di euro. I canali gratuiti del digitale terrestre ormai rappresentano in Francia una realtà: accaparrano il 18,2% del mercato pubblicitario contro il 10,2% per i canali via cavo e del satellite e il 71,4% dei canali tradizionali.  

E sul digitale terrestre, France Télévisions fa la parte del leone. A marzo l’audience dei canali della tv pubblica è aumentata del 35,1%, confermando così la loro posizione di leader su questo mercato e attenuando il lieve calo registrato nella tv tradizionale (da gennaio a febbraio gli ascolti sono passati per France 2 dal 16,7% al 16,4% e per France 3 dal 12,3 al 12,1%). Un calo, nel settore tradizionale, che hanno subito anche i canali privati come Tf1 (da 26,7% a 26,2%) e M6 (da 11% al 10,9%).

 

E per France Télévisions, gli effetti positivi della soppressione parziale della pubblicità si fanno già sentire.

“…Abbiamo registrato un aumento degli ascolti tra le 20 e le 6 , ha spiegato un portavoce del gruppo evidenziando come sia stato positivo anche il cambiamento del palinsesto. Il prime time di France Télévisions, infatti, è passato dalle 21 circa alle 20.35 e la seconda serata dalle 22.45 alle 22.15 costringendo i concorrenti a rivedere leggermente anche il loro.

 

La soppressione parziale della pubblicità per France Télévisions pesa sul fatturato del gruppo per circa 800 mln di euro. Per compensare queste minor entrate il Governo francese ha deciso una serie di misure ‘compensative’ che solo per il 2009 ammontano a 450 milioni di euro. Misure, queste, che prevedono un aumento del canone da 116 a 118 euro nel 2009 e da 118 a 120 euro nel 2010 e una tassa sulla pubblicità per i canali privati (compresa tra l’1,5 e il 3% del fatturato) e per gli operatori di comunicazioni elettroniche (0,9%). In cambio di questo sforzo economico, che per i principali canali privati francesi (Tf1, M6 e CanalPlus) ammonta intorno ai 215 milioni di euro, le televisioni commerciali potranno beneficiare di una seconda interruzione di pubblicità durante i film.

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