Stati Uniti
Con l’acquisizione a sorpresa di Sun, grazie a un’offerta da 7,4 miliardi di dollari, Oracle mette la ciliegina sull’incredibile sfilza di operazioni concluse dal
Se fino ad appena 2 settimane fa l’unica candidata all’acquisizione di Sun sembrava fosse IBM, la cui offerta da ‘soli’ 6,5 miliardi di dollari è stata però rispedita al mittente, a fare il colpaccio è stata invece Oracle che ha messo a segno l’operazione più importante della sua storia, pure fatta di una cinquantina di acquisizioni in poco più di 4 anni per un totale di 35 miliardi di dollari (la più costosa quella da 10,3 miliardi di PeopleSoft).
Il numero due mondiale dei software – con un utile che nel 2008 si è attestato a 5,5 miliardi di dollari su fatturato a 22,4 miliardi – con questa acquisizione entra di fatto anche nel settore dell’hardware, in diretta concorrenza proprio con Big Blue ma anche con HP, Dell e Cisco.
Sul piatto, l’ad Larry Ellison – come Scott McNealy, uno dei pionieri della Silicon Valley – ha messo 9,50 dollari ad azione in contanti, contro i 9,40 offerti da IBM, offrendo un premio del 42% rispetto alla chiusura del titolo di venerdì.
L’acquisizione, secondo il presidente di Oracle Safra Catz, dovrebbe contribuire ad accrescere di 1,5 miliardi di dollari l’utile operativo già nel primo anno, e di 2 miliardi dal secondo, grazie ai vantaggi strategici garantiti dai due asset strategici di Sun: il linguaggio di programmazione Java e il sistema operativo Solaris.
Sta di fatto, quindi, che le due società – sottolinea Scott McNealy – sono partner da oltre 20 anni e la loro fusione non è che un’evoluzione naturale della loro relazione. Il software Fusion Middleware– che registra uno dei più alti tassi di crescita tra i prodotti Oracle – è basato infatti sul linguaggio Java, mentre Solaris è utilizzato nei software dei databse, il settore principale dell’attività di Oracle.
L’operazione non dovrebbe inoltre incontrare ostacoli sul versante antitrust – come invece si paventava per IBM – poiché le attività delle due società sono complementari più che sovrapposte.
Sun, numero
L’annuncio ha comunque avuto un effetto dirompente, lasciando di stucco anche l’ad di Microsoft, Steve Ballmer, che si è detto “molto sorpreso” dalla notizia. Le negoziazioni tra Oracle e Sun, del resto, sono iniziate – secondo la Reuters – soltanto giovedì e sono state condotte nella massima discrezione, quando ormai il mercato credeva che non ci fossero davvero alternative a IBM e si dava per scontato che Jonathan Schwartz, il Ceo di Sun, avrebbe fatto la stessa fine di Jerry Yang, costretto a lasciare la guida di Yahoo! dopo la sua dura opposizione all’Opa da 47,5 miliardi di dollari presentata da Microsoft.
Dopo il fallimento delle trattative con IBM, infatti, le azioni di Sun avevano perduto in Borsa il 22%.
Gli analisti sono tuttavia concordi nell’affermare che l’acquisizione di Sun da parte di Oracle ha molto più senso di quanto ne avrebbe avuto se ad acquistare il gruppo fosse stata IBM, destinata dunque a trovare altre vie per riposizionarsi sul mercato e rafforzarsi contro i concorrenti.
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