Italia
La terra in Abruzzo continua paurosamente a tremare. Nuove, forti scosse di terremoto hanno colpito questa notte le zone già epicentro della tragedia e sono state avvertite fino nella Capitale.
Continuano anche le espressioni di solidarietà dall’Italia e dal mondo: tutti vorremmo essere in Abruzzo a fornire il nostro aiuto a chi ha perso tutto, ma non tutti potranno farlo, almeno fisicamente.
Sono in molti, quindi, quelli che hanno scelto di inviare il proprio piccolo segno attraverso la campagna ‘sms solidale’ lanciata dagli operatori telefonici, non senza polemiche, causate dalle voci secondo le quali Telecom Italia, Vodafone, Wind e 3 Italia applicherebbero una ‘trattenuta’ sugli importi donati dai clienti.
Ipotesi fermamente smentita dalle società telefoniche, le quali hanno tenuto a sottolineare in una nota congiunta che l’intero importo raccolto attraverso il numero solidale 48580 (1 euro da rete mobile e 2 euro da rete fissa) “viene interamente devoluto al Dipartimento della Protezione Civile”.
Fino a ieri, spiegano, sono stati raccolti 3,5 milioni di euro e su questa cifra, come è avvenuto del resto in tutte le altre occasioni in cui si è utilizzato questo strumento per raccogliere fondi, le compagnie telefoniche non addosseranno nessun costo all’utente, oltre quello della donazione, che sarà addebitato in bolletta o scalato dal credito del telefonino.
L’sms solidale inoltre, “non è soggetto ad alcun tipo di imposizione fiscale”, hanno specificato i 4 gestori, sottolineando che “ogni maldicenza o strumentalizzazione può impattare negativamente sulla generosità ed efficacia del contributo e sullo spirito di solidarietà dei cittadini”.
Telecom Italia ha quindi fatto sapere di stare valutando la possibilità di intervenire a favore delle popolazioni colpite dal sisma con una donazione da 1,2 milioni di euro attraverso la Fondazione Telecom Italia. Secondo quanto riferito ieri dal Presidente Gabriele Galateri di Genola, durante l’assemblea degli azionisti, un milione di euro dovrebbe essere destinato alla ricostruzione del patrimonio artistico e 200 mila euro alla popolazione delle aree più colpite. L’intervento prevede anche l’invio di gruppi elettrogeni d’emergenza e di 150 telefoni cellulari a disposizione della Protezione civile per trasformarli in telefoni pubblici.