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RIM: performance migliori del previsto. Nonostante la crisi, crescono le vendite di Blackberry

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A dispetto dell’andamento generale del mercato dei telefonini, RIM, produttore del BlackBerry, ha registrato una crescita del fatturato dell’84% e si è mostrato fiducioso per i mesi a venire, malgrado il rallentamento del mercato e la concorrenza sempre più agguerrita dell’iPhone.

 

Nell’esercizio 2008-2009, chiuso a febbraio, la società canadese ha venduto 26 milioni di dispositivi, per un giro d’affari di 11 miliardi di dollari.

 

Vendite “migliori del previsto”, come ha ammesso lo stesso Ad del gruppo Jim Balsillie nel corso di una conferenza telefonica, spiegando che il continuato successo del BlackBerry anche in tempi così magri (specialmente dopo Natale) è da attribuirsi anche alle massicce campagne promozionali lanciate dagli operatori mobili.

Balsille ha sottolineato quindi che la domanda è rimasta molto forte anche presso le aziende, che pure hanno adottato estese misure di contenimento dei costi.

 

Per i prossimi mesi, nonostante la perdurante crisi economica, RIM si ritiene ottimista: con all’attivo 25 milioni di abbonati, spera di attrarne almeno altri 3,9 milioni nel trimestre in corso.

 

Secondo IDC, quello degli smartphone è l’unico segmento che ha segnato performance in controtendenza, con un +25% rispetto al quarto trimestre 07 e un +36% anno su anno, rappresentando il 17,4% del mercato totale.

Gartner prevede dunque che quest’anno, le vendite registreranno un’ulteriore crescita del 28%, a fronte di un calo del 10% per i cellulari tradizionali.

 

Nel 2008, secondo Gartner, RIM ha raggiunto una quota di mercato del 16,6%, dal 9,6% dell’anno precedente.

Una crescita sostenuta anche dall’evoluzione del dispositivo, che è stato arricchito di funzioni multimediali – internet, foto e video camera, musica – che hanno esteso la base utenti al di là delle aziende.

Il gruppo, alla fine dello scorso anno, ha lanciato il suo primo cellulare a schermo tattile (Storm) e ha appena realizzato – sulla scia di Apple e Nokia – il suo negozio di applicazioni per la personalizzazione del dispositivo.

 

La strategia di RIM ha dunque pagato in termini di aumento dei volumi di vendita, ma ha pesato sulla profittabilità: l’ebitda è sceso dal 51,3% al 46,1% e per affermarsi sul mercato consumer e aggredire i concorrenti, la canadese ha dovuto aumentare le spese destinate al marketing.

 

Il successo, dunque, non ha mancato di far inquietare gli investitori, che hanno pesantemente sanzionato il titolo nel corso degli ultimi mesi. La promessa, però, di riportare il margine lordo tra il 43 e il 44% nel trimestre in corso (contro il 40% di quello precedente) è stata salutata da un balzo di oltre il 20% del titolo alla chiusura di venerdì.

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