Le chiacchiere al cellulare danno fastidio al Parlamento indiano. Presto nuove norme per ‘educare’ la gente al rispetto delle buone maniere

di Alessandra Talarico |

India


Telefonia mobile in India

Le chiacchiere al telefonino sono una passione trasversale, che coglie il manager in giacca e cravatta e le casalinghe più o meno disperate così come i contadini indiani.

Ma se nel mondo occidentale abbiamo ormai fatto l’abitudine (o magari ci siamo rassegnati) al costante chiacchiericcio al cellulare di automobilisti, pedoni, vicini di posto in treno o sul bus, in India è in corso una bagarre in cui è intervenuto anche il Parlamento, che potrebbe presto varare una legge per impedire l’uso del telefonino nei templi e in diversi altri luoghi, di culto o divertimento.

 

La Commissione Petizioni della Rajya Sabha – la Camera alta del Parlamento indiano – ha infatti dato ragione a Gurit Singh, che si era appellato al Consiglio degli Stati per denunciare “l’erosione della cortesia conseguente alla crescente diffusione dei telefonini” e chiedere ai legislatori di intervenire per limitare questo increscioso fenomeno, che potrebbe finire per “distruggere la lunga tradizione indiana di cortesia e buone maniere”.

 

Il Parlamento ha dato ragione a Mr Singh, sottolineando che molti utenti mobili indiani – sono 277 milioni in tutto – “creano fastidio”, dimenticando le regole della civile convivenza e non rinunciando a usarlo neanche durante funerali, matrimoni e via dicendo.

In una nota, la Committee of Petitions spiega: “I telefonini ci fanno perdere la considerazione verso il prossimo”, occorre dunque “educare la popolazione su dove e come usarlo senza dare disturbo agli altri”.

 

Sarebbero allo studio piani per bloccarne la ricezione nelle scuole, nei college e nelle automobili. Il tasso di mortalità legato agli incidenti stradali, infatti, era già altissimo nel subcontinente è peggiorato da quando si è diffusa la malsana abitudine di parlare o inviare messaggi alla guida.

 

Il battagliero Singh avrebbe addirittura proposto il ‘sequestro’ da parte del governo di tutti i telefonini dotati di fotocamera, che dovrebbero essere sostituiti da modelli privi del diabolico occhietto per “preservare la sicurezza delle donne”.

 

Il boom della telefonia mobile nei paesi emergenti è stato salutato da molti osservatori come un’opportunità di sviluppo senza precedenti: è attraverso il telefonino che molti abitanti delle aree più remote del Pianeta hanno conosciuto non solo le comunicazioni in sé, ma anche internet o i servizi bancari.

 

In India, dove ogni mese 10 milioni di persone acquistano per la prima volta un telefonino, il bacino di crescita è tale da rendere il mercato molto allettante per gli operatori, anche se la spesa media mensile pro-capite non supera i 5 dollari.

Il telefonino, dunque, croce e delizia del subcontinente: difficile però credere che una tecnologia sia in grado di rendere le persone più “impazienti e incivili” di quanto non lo siano – in India come in tutto il mondo – per loro stessa natura.

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