Internet mobile: gli utenti iPhone campioni di navigazione. Ecco come Apple ha modificato gli equilibri del mercato

di Alessandra Talarico |

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iPhone

La metà del traffico internet mobile negli Stati Uniti il mese scorso è stata realizzata attraverso iPhone e iPod touch, contro meno del 20% riconducibile al BlackBerry della canadese RIM.

A livello mondiale, i due dispositivi della Apple rappresentano invece un terzo del traffico.

È quanto rivela uno studio condotto da Admob, società specializzata in pubblicità mobile, secondo cui ad agosto scorso – a poco più di un anno dal lancio dell’iPhone negli Stati Uniti – la situazione era ben diversa, col BlackBerry leader di internet mobile, con una quota del 32% del traffico globale, seguito dai terminali Windows Mobile (30%) e poi da quelli Apple, che arrivavano però ad appena il 10%.

 

L’iPhone di prima generazione ha fatto il suo debutto negli Usa, commercializzato da T-Mobile, a giugno del 2007. In Italia è arrivato direttamente nella seconda versione (3G) a luglio del 2008: secondo i dati di Tim e Vodafone, nel primo giorno di lancio ne sarebbero stati venduti oltre 30 mila esemplari. A 3 giorni dal lancio mondiale – l’11 luglio dello scorso anno – Apple annunciava trionfale la vendita del primo milione di iPhone 3G.

 

Inevitabile, dunque, che il nuovo gioiellino di casa Apple rompesse gli equilibri di un settore che a fine 2008 ha dovuto fare i conti anche col calo delle vendite generato dalla crisi economica, che con ogni probabilità quest’anno sarà ancora più pesante.

Unico faro nel desolante panorama, gli smartphone, settore in cui Apple, appunto, ha fatto un debutto col botto, giungendo alla fine del quarto trimestre 2008 al terzo posto dopo Apple e RIM, con una quota di mercato del 10,7% e 4 milioni di iPhone venduti.

 

In totale, Apple sostiene di aver venduto più di 30 milioni di dispositivi per la navigazione internet: 17 milioni di iPhone – di cui 13,7 di seconda generazione e 13 milioni di iPod touch.

Per quest’estate, inoltre, è previsto il lancio della versione 3.0 dell’iPhone, che disporrà di oltre 100 nuove funzioni rispetto ai suoi predecessori

 

Chi compra uno dei dispositivi, secondo la ricerca Admob, tende a navigare molto più su internet rispetto agli altri possessori di smartphone: in termini di profitti, dunque, gli utenti Apple sono molto più “interessanti” per gli operatori mobili, i fornitori di contenuti e gli advertiser.

 

Anche se Apple è ancora ben lontana dai livelli di vendita di Nokia e RIM, che controllano rispettivamente il 43,7% e il 16,6% del mercato, le due capofila si sono trovate a inseguire tecnologie e business model della società di Steve Jobs – premiata da una crescita delle vendite che nel 2008 si è attestata al 245% – e hanno lanciato modelli simili all’iPhone, ma molto più economici.

 

Apple, dunque, dovrà mostrarsi più competitiva sul fronte dei prezzi, ma ha dalla sua anche il successo dell’App Store, il ‘negozio’ che permette, con un semplice tocco sullo schermo, di scaricare applicazioni, alcune anche gratuite, per personalizzare il dispositivo: ne sono state sviluppate oltre 25mila e ne sarebbero state scaricate oltre 800 milioni.

 

Oltre alla semplicità d’utilizzo, il successo dell’App Store è legato anche al modello economico di distribuzione dei contenuti scelto da Apple, che cede agli sviluppatori il 70% dei guadagni legati alla vendita delle applicazioni e si accolla i costi di tutte le carte di credito, di web hosting e delle infrastrutture associate.

Una manna comunque per la società e un mezzo per fidelizzare i consumatori.

 

Una sfida raccolta da Nokia, che col suo portale Ovi insegue la scia, ma anche da Microsoft col Windows Marketplace for Mobile, un nuovo servizio che offrirà l’accesso diretto a oltre 20 mila applicazioni per la personalizzazione del telefonino.

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