Mondo
Il ruolo di internet nel nostro mondo continua a crescere e a evolversi: dopo aver rivoluzionato il modo di reperire le informazioni, di fare affari, di divertirsi, il web sta radicalmente trasformando, infatti, anche il nostro modo di interagire nella società.
Secondo i risultati del secondo Norton Online Living Report – uno studio condotto su 6.500 adulti e 2.500 minori in Canada, Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti, Germania, Italia, Svezia, Cina, Giappone, India, Australia e Brasile – 7 persone su 10 ritengono che internet abbia avuto un ruolo fondamentale per il miglioramento delle relazioni sociali, grazie agli innumerevoli strumenti (email, webcam, instant messaging, photo-sharing, social networking) che semplificano le comunicazioni.
Il Norton Online Living Report rivela che l’email è senza dubbio lo strumento più utilizzato (92%) per mantenere i contatti con la famiglia e con gli amici – anche il presidente Barack Obama non si separa mai dal suo BlackBerry – la metà degli adulti utilizza almeno un social network (con una media di circa 41 amici virtuali) e il 24% usa Twitter o simili.
Cinesi, indiani e brasiliani sono i più propensi a fare nuove amicizie online, francesi e giapponesi i meno ‘socievoli’.
Sono quindi i maschietti quelli che hanno più amici, mentre tre adulti su 4 hanno incontrato di persona qualcuno conosciuto online. Per il 56% degli intervistati, poi, internet ha aiutato a rimettersi in contatto con vecchi amici ormai persi di vista.
Internet, insomma, è diventato così centrale che sei persone su 10 dichiarano di non poterne più fare a meno.
Ma – avverte Symantec – non è tutto rose e fiori: anche se la quasi totalità degli intervistati (99%) ritiene di aver preso provvedimenti per garantire la sicurezza delle proprie informazioni online, circa la metà visita consapevolmente siti Web pericolosi, non esegue il backup e possiede una password non sicura.
Un terzo degli utenti sostiene che qualcuno abbia tentato di entrare illecitamente nel proprio Pc.
Un altro lato oscuro del web riguarda il rapporto con esso instaurato dai più piccoli, molti dei quali confessano di passare online almeno il doppio del tempo di quanto ammesso con i genitori.
Lo scorso anno, il rapporto rivelava che un bambino su 5 guardava o faceva cose che i genitori non avrebbero consentito; quest’anno un genitore su 5 ha dichiarato di aver sorpreso i figli su siti inappropriati alla loro età.
L’86% dei bambini invia messaggi di testo, il 73% invia email dal cellulare e il 92% socializza con amici e parenti online, in media per 5 ore a settimana.
La buona notizia è che il 90% dei genitori – contro il 70% della scorsa edizione – è consapevole della propria responsabilità riguardo la navigazione dei figli e della necessità di instaurare un dialogo costruttivo per metterli in guardia contro i pericoli del web, anche se il 33% ha difficoltà a imporre delle regole specifiche per il fatto di non sapersi rapportare a uno strumento che non esisteva quando loro erano piccoli. Il 33% dei genitori, però ha installato sistemi parental control.
Interessanti anche i dati sul gap generazionale, che sembra più ‘stretto’ grazie al web: un bambino su 4 ‘ammette’ i genitori nella propria lista contatti e il 10% utilizza le email o l’instant messaging per comunicare coi nonni.
I bambini italiani sono i più ‘onesti’ e i più attenti ai rapporti coi parenti: non mentono sulla quantità di tempo passato online e soltanto il 2% ammette di aver ignorato una email di un parente, contro una media globale dell’11%.
Ritornando al fattore sicurezza, il rapporto rivela infine che sono i giapponesi e gli italiani i meno propensi a installare software per la sicurezza.