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Tv mobile: la Francia pronta a rivedere il dossier, ‘ma alcune norme restano intoccabili’

Francia


Il Consiglio superiore dell’audiovisivo (CSA) è pronto a rivedere in parte il dossier sulla Tv mobile personale (TMP), in particolare il calendario di copertura ma, come ha precisato un consigliere alla stampa, “alcune regole resteranno intoccabili”.

 

Emmanuel Gabla, responsabile delle questioni economiche e dei nuovi servizi audiovisivi, ha spiegato che il CSA, che lavora con Cyril Viguier, incaricato dal governo francese a svolgere la funzione di mediatore per il piano, “…è pronto a intervenire con delle modifiche che però non dovranno rimettere in discussione la solidità giuridica di questo processo”.

A tal fine “un certo numero di norme resteranno intangibili, a cominciare dal fatto che la TMP, a prescindere da quando verrà avviata, distribuirà ben 16 canali dal suo lancio”.

 

Il CSA, ha detto ancora Gabla, “…non può più rimettere in discussione l’impegno di coprire il 30% della popolazione entro i prossimi tre anni” ma, nel rispetto di questo lasso di tempo, “…gli operatori mobili potranno organizzarsi come meglio credono”.

In questo senso, l’Autorità si dimostrerà più flessibile per quanto concerne la tappa successiva che prevede la copertura del 60% della popolazione entro sei anni.

 

Inizialmente previsto per il 2007, il lancio in Francia della Tv mobile personale, che consentirà di guardare la televisione su qualsiasi dispositivo mobile sfruttando la modalità hertziana, ha registrato un notevole ritardo.

Il maggiore ostacolo è rappresentato dal finanziamento della rete. Gli operatori tlc e i broadcaster hanno infatti difficoltà ad accordarsi su un modello di business redditizio.

 

Le condizioni poste dal CSA  – 30% della copertura della popolazione in tre anni e 60% in sei anni – sono considerate troppo costose da alcuni player, che chiedono un calendario più flessibile.

 

Riguardo al passaggio alla Tv all digital, previsto per novembre 2011, Gabla ha precisato che questo traguardo “non può essere rimesso in discussione“.

“Ogni canale deve prendersi le proprie responsabilità nel finanziamento del Gip”, l’organismo incaricato di informare il pubblico sul processo di switch-off.

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