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Vodafone e Telefonica hanno raggiunto un accordo per la condivisione della rete mobile in Germania, Spagna, Irlanda e nel Regno Unito, mentre sono in corso trattative per raggiungere lo stesso tipo di accordo nella Repubblica Ceca.
L’accordo dovrebbe consentire risparmi calcolati nell’ordine di centinaia di milioni di euro per entrambe le società nel giro di dieci anni.
In una nota, Vodafone e Telefonica annunciano anche di stare studiando nuove opportunità di collaborazione in altre aree, quali la fornitura di servizi di trasmissione.
L’accordo permetterà, oltre che di migliorare la qualità dei servizi offerti ai clienti sul lungo periodo, anche di ridurre i costi operativi e l’impatto ambientale delle attività di roll out, grazie al consolidamento dei siti esistenti e alla costruzione congiunta di quelli nuovi.
La condivisione delle reti tra gli operatori mobili sta diventando un argomento molto discusso, alla luce della maturità dei mercati europei, del declino dei profitti legati alla voce e, ora, anche del rallentamento economico.
La diminuzione del numero di siti richiesti per la copertura del territorio ha infatti un notevole impatto sul business: si riducono le spese d’impianto e d’esercizio – e quindi in teoria i prezzi praticati agli utenti finali – e si possono effettuare più investimenti in prodotti e servizi innovativi.
Secondo il parere di alcuni analisti, a questo punto sarebbe addirittura necessario un quadro regolatorio e commerciale armonizzato a livello europeo, in modo che questa scelta diventi la regola e non l’eccezione.
La condivisione delle reti – che può concretizzarsi attraverso un accordo di roaming all’ingrosso, la condivisione delle infrastrutture passive o con l’unione di reti di accesso radio separate – ha infatti il potenziale di cambiare il modello economico degli operatori e di trasformare la banda larga mobile in realtà in maniera migliore, più veloce e più economica.
Finora, la scelta di condividere le reti è stata fatta da pochi operatori: sul mercato italiano lo hanno fatto Vodafone e Tim per le infrastrutture passive (l’accordo è stato rinnovato per sei anni a novembre del 2007), su quello britannico T-Mobile e 3 UK ma anche Vodafone e Orange. Vodafone ha siglato un accordo per la condivisione delle infrastrutture anche in Spagna con Yoigo e in India con Bharti Airtel e Idea. Nell’ambito di quest’ultimo accordo, le infrastrutture di rete sono state raggruppate in una joint venture – battezzata Indus Tower – che potrebbe essere in futuro quotata in Borsa.
Per Matthew Key, CEO di Telefónica Europe, “In un contesto di business in veloce cambiamento, gli operatori hanno necessità di considerare nuovi metodi per servire i clienti, ora e nel futuro”.
La collaborazione avviata con Vodafone – ha aggiunto – non impatterà sulla concorrenza tra le due società, che continueranno a competere sui mercati locali, ma garantirà “una copertura migliore in più posti e con meno siti”.
Michel Combes, CEO, Vodafone Europe ha quindi sottolineato che l’accordo con il gruppo spagnolo consentirà di “concentrarsi sulle risorse disponibili per sviluppare servizi innovativi permettendo anche di ridurre l’impatto ambientale delle reti mobili”.