Evoluzione della Tv: entro il 2012 la banda larga sarà la terza piattaforma, mentre Agcom assegna maggiori poteri ai Corecom

di Raffaella Natale |

Nella prima settimana di aprile verrà ufficialmente presentato il Rapporto di Francesco Caio sullo sviluppo della banda larga.

Italia


Paolo Romani

“…Puntiamo a fare della banda larga la terza piattaforma per la trasmissione televisiva entro il 2011 o il 2012″ . E’ quanto ha dichiarato Paolo Romani, sottosegretario alle Comunicazioni, in occasione del convegno “Le garanzie del sistema locale delle comunicazioni: funzioni delegate ai Corecom”‘, che si è tenuto ieri a Roma.

“…Oltre alla piattaforma satellitare e a quella digitale terrestre, i cittadini avranno a disposizione la banda larga tra i 2 Mb e i 20 Mb per veicolare contenuti e servizi sempre più innovativi. Un valore aggiunto sia per le imprese sia per i cittadini – ha proseguito Romani -. Per fare questo è necessario avviare una stretta collaborazione con le Regioni e aprire una fase di consultazione anche con i Corecom”.

 

Il sottosegretario ha anche fatto sapere che nella prima settimana di aprile verrà presentato ufficialmente il piano sullo sviluppo della banda larga elaborato da Francesco Caio e verranno formulate le opzioni da presentare al Paese.

Romani ha, infatti, elaborato una sintesi del piano e l’ha consegnata al premier Silvio Berlusconi.

“Lo presenteremo ufficialmente nella prima settimana di aprile: in quella sede -ha detto Romani- cercheremo di immaginare le opzioni da presentare al paese”.

Al momento, nessuna anticipazione sul tipo di opzione che sulla rete di accesso di nuova generazione sarà indicata dal governo a partire dai suggerimenti contenuti nel rapporto, ma la certezza che i tempi per la scelta sono prossimi.

 

Il ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha informato che incontrerà il superconsulente che gli illustrerà la strategia di investimento per le nuove infrastrutture nel Paese.

“Ho il dossier sulla mia scrivania – ha detto Scajola – e incontrerò Caio la prossima settimana, martedì o mercoledì, in modo che lo possa illustrare”.

Scajola ha ricordato che fra le azioni che il governo vuole intraprendere c’è il finanziamento da 800 milioni di euro, che “…avrà un effetto leva, di moltiplicatore per portare la comunicazione veloce nel Paese”.

Il ministro ha quindi spiegato che “…sul rapporto di Caio, il governo farà le sue valutazioni e andrà avanti con gli investimenti, perché nel tempo più celere l’Italia recuperi il terreno perso”.

 

Nel convegno di ieri è stata anche annunciata la sottoscrizione del nuovo accordo che accresce le funzioni delegate ai Comitati regionali per le comunicazioni (Corecom), da parte dell’Autorità per le garanzie delle comunicazioni, presieduta da Corrado Calabrò, della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, presieduta da Vasco Errani e della Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome.

Per il presidente dell’Agcom, i Corecom sono “…l’ultimo miglio, il local loop del governo delle comunicazioni; vicini al cittadino, in grado di realizzare al meglio la prossimità delle garanzie, dei servizi e dei diritti fondamentali riconosciuti dall’ordinamento delle comunicazioni”.

 

In concreto, ha specificato Calabrò, “…il ruolo dei Corecom risulterà notevolmente accresciuto”.

In particolare le tre funzioni decentrate di competenza dei Comitati regionali saranno: la vigilanza sull’esercizio dell’attività radiotelevisiva locale, mediante il monitoraggio delle trasmissioni dell’emittenza locale; la tenuta del Registro degli operatori di comunicazione (Roc); la decisione sulle controversie tra operatori ed utenti.

 

A quest’ultimo riguardo, il presidente dell’Autorità ha ricordato che l’attività dei Corecom “…ha contribuito sensibilmente a deflazionare l’azione giudiziaria”, con 30 mila tentativi di conciliazione nel 2007 e 80 mila l’anno successivo. “…Rafforzare i Corecom – ha sottolineato – significa avvicinare al cittadino i centri decisionali, accrescere la possibilità di accesso a una serie di servizi”, realizzando in sostanza “il principio di sussidiarietà previsto dalla nostra Carta Costituzionale e dal Trattato europeo”.

 

“…Questo risultato – ha dichiarato Calabrò – è stato reso possibile dallo sforzo dell’Agcom che ha previsto il raddoppio dello stanziamento (quasi 3 milioni di euro) da destinare ai Corecom e dalla volontà delle regioni di dare seguito al processo di decentramento già avviato e destinato ad assumere livelli sempre più rilevanti”.

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