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Potrebbe essere più vicino del previsto il vociferato divorzio tra Sony ed Ericsson, che nel 2002 hanno dato vita alla joint venture Sony Ericsson, attualmente quarto produttore mondiale di telefonini.
Lo rivela il giornale tedesco Manager Magazin, che rilancia l’ipotesi dell’imminente ritiro di Ericsson – che vorrebbe dedicarsi esclusivamente alle attività di rete – e del riscatto della sua partecipazione da parte di Sony.
Sony Ericsson negli ultimi tempi ha perso terreno rispetto ai concorrenti, a causa di una serie di fattori concomitanti – calo della profittabilità dovuto alla ristrutturazione in corso, crescita delle spese e mix di prodotti sfavorevole – che ha portato a un calo delle consegne del 14,8% nell’ultimo trimestre del 2008.
La joint venture, che nel
Il gruppo ha realizzato investimenti significativi per competere nei prossimi mesi, ma ha anche annunciato che il 2009 si chiuderà in negativo, a causa della perdurante debolezza dell’economia a livello globale e per far fronte alla situazione, ha annunciato un ulteriore taglio dei costi di 180 milioni, dopo i 300 milioni di risparmi e i 2 mila licenziamenti annunciati a luglio.
Il piano di ristrutturazione dovrebbe dare i suoi frutti a partire dalla seconda metà dell’anno, quando verranno anche lanciati i nuovi modelli di telefonini, in grado di competere con i prodotti di competitor quali Apple, Nokia, Samsung, RIM, Palm, Samsung e HTC.
L’attrito tra i due partner si è fatto più evidente negli ultimi mesi, dopo l’ennesimo rifiuto, da parte del colosso giapponese, di concedere alla joint venture la possibilità di sfruttare il marchio Playstation per sviluppare una serie di dispositivi dedicati ai giochi da affiancare alle serie Cyber-shot e Walkman.
Sony avrebbe infatti indicato che un accordo in questo senso sarebbe stato raggiunto soltanto se il gruppo avesse avuto il controllo totale della joint venture.
Le due società non hanno commentato i rumors, tuttavia c’è chi sostiene che Sony starebbe già discutendo con alcuni istituti finanziari per finanziare l’acquisto della quota detenuta da Ericsson, anche se questo non sembra proprio il periodo adatto per lanciarsi in simili operazioni: il gruppo ha infatti appena registrato la prima perdita operativa da 14 anni a questa parte.
