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IBM pronto ad acquisire Sun Microsystems? Operazione da 6,5 mld di dollari per uscire rafforzati dalla crisi

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IBM sarebbe in trattative per acquistare Sun Microsystems, con un esborso che potrebbe arrivare a 6,5 miliardi di dollari cash.

Lo ha rivelato il Wall Street Journal, citando fonti ben informate e sottolineando come l’operazione potrebbe consentire a Big Blue di rafforzarsi nel mercato internet, in quello dei software, della finanza e delle telecomunicazioni.

 

Ad accomunare le due aziende – spiega il WSJ – il fatto che entrambe producano sistemi informatici destinati alle aziende che non sono dipendenti dai software Windows della Microsoft e che le rispettive linee di prodotti siano meno assoggettate ai microprocessori Intel rispetto a quelle dei concorrenti.

Entrambe, quindi, sono forti sostenitrici di Linux e del software Java.

 

Nessuna delle due società ha commentato le indiscrezioni, ma qualche giorno fa il Ceo di IBM, Samuel Palmisano, in una lettera agli azionisti, prometteva un atteggiamento ‘aggressivo’ contro la crisi economica, sottolineando che la società sarebbe uscita ‘rafforzata’ dalle turbolenze economiche, senza escludere nuove acquisizioni strategiche per rafforzare la propria posizione contro la rivale storica HP.

 

Quella di Sun – se andasse in porto – sarebbe la maggiore acquisizione mai effettuata da IBM ma, sottolinea il quotidiano, la combinazione tra le due società richiederebbe innanzitutto la capacità di fondere due culture imprenditoriali molto diverse.

“IBM che, col suo stile button-down e una filosofia basata sull’offrire al cliente ciò che desidera ha contribuito a inventare l’industria informatica” e Sun “cresciuta nell’ambiente anticonformista della Silicon Valley degli anni 80, con all’attivo un sacco di innovazioni che ha lottato per rendere profittevoli”.

 

Sempre secondo indiscrezioni, negli ultimi tempi Sun avrebbe avviato contatti con diversi grandi nomi del settore, tra cui HP e Dell, nella speranza arrivasse un’offerta vantaggiosa di acquisizione. Tentativi, però, caduti nel vuoto.

 

Dall’esplosione della bolla internet, nel 2002, IBM ha più che triplicato il proprio utile per azione e ha più che raddoppiato la liquidità. Lo scorso anno, l’utile netto è cresciuto del 18% a 12,3 miliardi di dollari su un fatturato di 100 miliardi di euro.

 

Sun, da canto suo, non naviga in acque molto tranquille: il quarto costruttore mondiale di server informatici ha chiuso l’ultimo trimestre con un rosso di 209 milioni di dollari e ha annunciato un piano di ristrutturazione che prevede 6 mila licenziamenti.

 

Con l’acquisizione di Sun, però, IBM rafforzerebbe la propria posizione nei confronti di Cisco che la scorsa settimana ha annunciato il proprio ingresso nel mercato dei server, in diretta concorrenza con due dei suoi maggiori clienti: IBM, appunto, Dell e HP. L’iniziativa di Cisco si spiega col crescente successo dei cloud computing, insieme di tecnologie informatiche che permettono l’utilizzo di risorse distribuite e consentono alle aziende di realizzare su internet funzioni prima svolte da appositi computer, economizzando su energia e materiali. Anche Sun ha annunciato investimenti nel settore.

 

Il Ceo John Chambers ha comunque affermato che Cisco continuerà a lavorare con IBM, nonostante il nuovo fronte di competizione sui server.

 

Un’eventuale conclusione positiva delle trattative permetterebbe comunque a IBM di rafforzare la propria posizione su questo mercato, di cui già controlla una fetta del 31,4%, contro il 29,5% di HP, l’11,6% di Dell e il 10,6% di Sun.

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