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Entrando in competizione diretta con Skype, Google ha annunciato il lancio di Google Voice, un nuovo servizio che andrà a integrare la voce alle applicazioni offerte da Gmail.
Google Voice, ha spiegato il gruppo di Mountain View, consentirà di migliorare la gestione delle applicazioni telefoniche, permettendo all’utente – oltre che fare chiamate internazionali a basso costo (a un prezzo che dovrebbe aggirarsi sui 2 centesimi al minuto) – anche di archiviare la trascrizione delle conversazioni telefoniche e degli sms nella propria casella email e di ricercarle facilmente all’interno dell’archivio.
Google aveva acquisito nel 2007 la Grand Central Communications, a caccia di nuove applicazioni in campi diversi dalla ricerca e dalla pubblicità internet e nella speranza di ritagliarsi un posto nel mercato della telefonia via web.
Esigenze rese ancora più pressanti dall’attuale crisi economica, a causa della quale molti dei nuovi progetti che il gruppo aveva messo in cantiere – Google Video, Google Catalog Search, Google Notebook, Dodgeball, Jaiku e Google Mashup Editor – sono andati in pensione anticipatamente.
Così non è stato invece per le tecnologie Grand Central, che hanno portato alla nascita di Google Voice: un singolo numero telefonico sul quale convogliare le chiamate in arrivo al numero di casa, dell’ufficio, del cellulare.
Il servizio funziona in maniera molto semplice: a ogni utente viene assegnato un numero telefonico – il Google Number, appunto – che dovrà essere digitato prima di quello della persona che si intende chiamare. Per entrare in contatto col destinatario della chiamata, bisognerà riattaccare e aspettare che il proprio telefono squilli, un po’ come avviene quando si effettuano chiamate internazionali con una scheda prepagata.
Il servizio utilizza inoltre la tecnologia di riconoscimento vocale sviluppata per la directory Goog-411 per trascrivere automaticamente i messaggi vocali in testi, che possono poi essere inviati come email o sms.
È quindi possibile invitare un numero massimo di 5 interlocutori con cui effettuare una conference call.
Il servizio è al momento disponibile su abbonamento per i clienti Grand Central, ma sarà presto fruibile in tutti gli Usa.
Non è ancora chiaro, tuttavia, come il nuovo servizio verrà integrato nel modello di business di Google, fin qui basato sulla pubblicità, dalla quale deriva il 97% dei profitti.
Oltre ai proventi legati alle chiamate internazionali, Google Voice non offre infatti una rendita immediata anche se, secondo le valutazioni di Craig Walker – product manager della divisione Real Time Communications – il nuovo prodotto fornirà “una ragione in più per passare del tempo sulle pagine di Google”, il che non è che un vantaggio, anche se non strettamente economico.
Tra gli altri servizi offerti da Google Voice anche la possibilità di personalizzare i messaggi di benvenuto differenziandoli a seconda del chiamante, mentre sarebbe in progetto la possibilità di realizzare una versione corporate a pagamento per le imprese, anche se al momento il target rimane il mercato consumer.