Rai: Gaffuri (Nuovi Media), ‘Web Tv penalizzata dalla bassa penetrazione e diffusione della banda larga’

di Raffaella Natale |

Italia


Web TV

Cresce l’offerta di contenuti multimediali. La tecnologia si evolve e la comunicazione procede verso nuove piattaforme. I principali broadcaster hanno raccolto la sfida, la Rai in primis, restano però alcuni problemi fondamentali, legati al gap dei collegamenti broadband.

In merito al deficit di banda larga in Italia, Piero Gaffuri, direttore Rai Nuovi Media e Ad di RaiNet, ha dichiarato: “La predisposizione di un’offerta innovativa e ricca di contenuti live e on demand non può non tener conto degli attuali vincoli infrastrutturali presenti nelle reti digitali del nostro Paese”.

Nel corso dell’incontro su Servizio pubblico, web e nuovi media, promosso da Rai e Isimm, Gaffuri ha commentato: “Sappiamo quanto la fruizione della web Tv sia penalizzata dalla bassa penetrazione e diffusione della banda larga. Tali limiti sono importanti in considerazione del fatto che il mercato potenziale è in continua e costante crescita, così come la vendita di pubblicità online”.

  

Per Gaffuri, “la forza e la fungibilità della web Tv è stata riscontrata da Rai in occasione delle Olimpiadi di Pechino 2008, quando nel breve arco temporale della durata delle Giochi il sito di RaiSport ha registrato risultati record, con 28,2 milioni di pagine viste e 13,5 milioni di richieste per i video delle dirette. Viene spontaneo domandarsi che impatto avrebbe potuto avere tale evento in una Nazione, come ad esempio il Giappone, che offre all’86% della popolazione connettività tale da poter consentire l’erogazione via internet di video di qualità elevata”.

 

Il direttore di Rai Nuovi Media ha, quindi, ricordato che il digital divide influisce anche sul futuro del servizio pubblico. Una ricerca della European Interactive Advertising Association (EIAA) condotta in dieci nazioni del vecchio continente sottolinea infatti che l’82% dei giovani fra i 16 e i 24 anni passa più tempo su Internet che davanti alla televisione.

E oggi la Rai deve far fronte a una domanda sempre crescente: solo nel mese di febbraio i nuovi portali Rai.it e Rai.tv hanno registrato la cifra record di 6,5 milioni di utenti unici con oltre 100 milioni di pagine viste, oltre il 30 per cento in più rispetto alla media 2008. Mentre il solo sito Rai su YouTube ha raggiunto 14 milioni di visualizzazioni. Numeri televisivi, a cui occorre dare un seguito tecnologico adeguato.

  

Il futuro della Rai passa anche per il connubio con il web. Questo sembra ormai un dato certo.

“…E’ un dovere per la Tv pubblica – ha detto Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione del Pd – l’incrocio con il web, sia perché tra i compiti del servizio pubblico c’è la diffusione della cultura dell’innovazione, sia perché nel medio periodo si va delineando una convergenza tra la cultura gratuita tipica della rete e quella di un servizio pubblico”.

  

Un’impostazione che trova sostanzialmente d’accordo il sottosegretario alle Comunicazioni, Paolo Romani: “Il grande ruolo del servizio pubblico oggi è diffondere la conoscenza con strumenti televisivamente efficaci: l’intersezione già avviata dalla Rai con il web è straordinaria. Se a questo aggiungeremo la diffusione della banda larga ad ampio raggio nel Paese avremo fatto il grande salto di qualità culturale”.

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