Investire nell’eccellenza: Cisco Italy punta sulla Ricerca e Sviluppo nel settore delle reti ottiche

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Dal Centro di Eccellenza per la Fotonica di Monza alla collaborazione con il Politecnico di Torino e con il centro di ricerca CREATE-NET di Trento, le reti ottiche Cisco di nuova generazione nascono in Italia.

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“Il meglio della nostra attività di ricerca e sviluppo nell’ambito delle reti ottiche nasce in Italia, ed i sistemi che sviluppiamo localmente sono oggi installati in tutto il mondo”: questa, nelle parole dell’Amministratore Delegato di Cisco Italy Stefano Venturi, la portata degli investimenti nel settore che Cisco ha effettuato a partire dal 2000 nel nostro Paese.

Il punto sull’attività di ricerca e sviluppo Cisco nelle tecnologie per le reti ottiche è stato fatto in occasione dell’inaugurazione del centro Cisco Business Collaboration, avvenuta lunedì 9 marzo scorso presso la principale sede italiana dell’azienda, a Vimercate (MI). Il centro è un polo per lo scambio di esperienze, che permetterà ad aziende ed istituzioni di sperimentare le soluzioni tecnologiche frutto della ricerca più avanzata, aiutandole a comprendere come applicarle per migliorare la loro produttività e diventare più competitive nello scenario globale.

Il centro di ricerca e sviluppo Cisco Photonics

Al cuore dell’attività R&D di Cisco nel nostro paese c’è Cisco Photonics, nato a seguito dell’acquisizione (avvenuta a dicembre 1999) della divisione fotonica per applicazioni terrestri di Pirelli Optical Systems.

La struttura, che si trova a Monza, fa parte della Business Unit Optical Technologies di Cisco ed ha la responsabilità di guidare a livello mondiale le attività di ricerca e sviluppo Cisco nelle tecnologie per le reti ottiche. Negli oltre 6.500 metri quadri di superficie sono ospitati i laboratori in cui circa 250 persone lavorano per creare le soluzioni che permettono di gestire, controllare, realizzare le reti in fibra a larghissima banda di nuova generazione (tecnologie fotoniche). I sistemi sviluppati al suo interno rappresentano l’offerta tecnologica più avanzata di Cisco nel settore ed hanno portato ad ottenere oltre 100 brevetti, nati da un know-how tutto italiano che oggi permette di partire dalle tecnologie di base ed arrivare fino all’ingegnerizzazione del prodotto.

“Sostenere la ricerca e sviluppo in Italia per Cisco è da sempre un imperativo” ha spiegato Venturi. “Le reti ottiche di nuova generazione, in particolare, costituiscono un asset strategico per la competitività del nostro paese: esse sono un elemento chiave della “rivoluzione delle infrastrutture che deve portare alla disponibilità di banda larga di qualità, bidirezionale ed accessibile a tutti. Per arrivare a questo, è necessario essere generosi nell’impegno economico, ma soprattutto è necessario investire nella formazione di un capitale umano di altissima qualità, in grado di affermarsi sullo scenario mondiale. E’ questo che facciamo creando Centri di Ricerca avanzati quali Cisco Photonics e collaborando con le realtà più evolute della ricerca.”

Investire nell’eccellenza: le collaborazioni con la ricerca italiana

Un elemento importante dell’attività di Cisco Photonics Italy è la collaborazione i centri di eccellenza italiani. Il principale modello di relazione con questi soggetti è denominato CARD (Cisco Applied Research & Development): esso prevede la collaborazione diretta con università o centri di progettazione, cui Cisco commissiona un progetto di ricerca, detenendo la proprietà intellettuale dei risultati. Altre forme di collaborazione prevedono la sponsorizzazione di progetti di ricerca di base orientata (CRC – Cisco Research Center) presentati da docenti universitari.

Dal 2005 ad oggi, Cisco ha destinato a tali attività significativi investimenti, selezionando le università in base alla presenza al loro interno di un’esperienza di ricerca più che decennale nell’ambito delle tecnologie ottiche, con risultati noti e riconosciuti a livello mondiale.

Oggetto della ricerca devono essere soluzioni che permettano di migliorare le performance delle reti ottiche, e di automatizzare il più possibile l’interazione fra di esse e le reti “tradizionali” a pacchetto.

“Collaborare con le migliori menti della ricerca universitaria nel settore delle reti ottiche ci permette di ampliare il nostro raggio di azione ed accresce ulteriormente la nostra credibilità nei confronti dei clienti, con pubblicazioni e white paper. E’ inoltre un contesto in cui confrontarsi per creare standard ragionevoli e condivisi e sviluppare pienamente il potenziale della rete IP” spiega Marco Croci, Engineer Director di Cisco Photonics.

“Oggi si lavora su una capacità di 40 Gibabit al secondo per canale – su fibre che possono avere fino ad 80 canali; il prossimo traguardo sarà superare la soglia dei 100 Gigabit/secondo. I centri come Cisco Photonics, che lavorano già oggi sulle tecnologie del futuro, sono i luoghi ideali per sviluppare innovazioni di questa portata in modo strutturato, controllato e fattibile per il business . Sono peraltro convinto che questo nostro approccio “visionario” sia di grande stimolo per le università a cui proponiamo di collaborare e contribuisca a valorizzare il loro apporto agli occhi della comunità imprenditoriale, oltre che accademica”.

I nuovi progetti di ricerca con il gruppo OptCom del Dipartimento di Elettronica presso il Politecnico di Torino e con CREATE-NET

Gli esempi più recenti di attività sono dati da due differenti progetti di ricerca, affidati da Cisco al gruppo OptCom del Dipartimento di Elettronica del Politecnico di Torino ed a CREATE-NET, un centro di ricerca internazionale non profit dedicato alle tecnologie di rete con sede a Trento.

Il gruppo OptCom del Dipartimento di Elettronica del Politecnico è impegnato nella prosecuzione di un progetto, avviato nel 2007, relativo allo sviluppo di sistemi di trasmissione da 100 Gigabit/secondo e oltre per singolo canale, che rappresentano lo standard in via di affermazione per le infrastrutture di rete del futuro: esse dovranno, infatti, fronteggiare la gestione di un traffico internet in continua espansione, nutrito dal crescente numero di dispositivi connessi alla rete e dall’emergere di nuovi servizi ad alta intensità di dati (in particolar modo video) disponibili su scala globale. La disponibilità di reti ottiche con tali caratteristiche è strategica anche perché si ritiene che il “salto” dagli attuali 40 Gigabit/secondo ai 100 Gigabit diventerà commercialmente fattibile nel medio termine.

CREATE-NET (Center for REsearch And Telecommunication Experimentation for NETworked communities) ha ricevuto un compito altrettanto importante: sviluppare i sistemi di controllo delle reti ottiche del futuro, rendendone il funzionamento il più possibile automatizzato e omogeneo rispetto al funzionamento delle reti “tradizionali” a pacchetto, con cui le infrastrutture ottiche – che costituiscono la cosiddetta “spina dorsale” del web – si interfacciano a livello locale. Questo porterebbe a un significativo risparmio nei costi di gestione delle reti ottiche per gli operatori delle telecomunicazioni. Quello siglato nel 2009 è il terzo progetto consecutivo concordato fra Cisco e CREATE-NET.

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