Italia
e-Media Institute pubblica oggi le nuove previsioni sul mercato televisivo italiano al
Analisi a tutto tondo del mercato televisivo. e-Media si è anche chiesta quali sono, dopo anni di stagnazione e anche di clamorosi insuccessi, le prospettive per il mercato italiano della IPTV.
L’istituto presenta le sue analisi e le sue previsioni all’interno dello IPTV e Web TV Forum che si svolgerà oggi a Milano. il 2009 sarà ancora caratterizzato da una crescita moderata del numero degli abbonati mentre le offerte dovranno trovare la loro giusta collocazione nel contesto più generale del mercato della Pay TV e della TV in generale.
Difficile pensare che la IPTV possa in Italia essere una piattaforma alternativa al Satellite e alla Tv Digitale Terrestre, mentre è più probabile che essa possa trovare un ruolo complementare come piattaforma distributiva e di integrazione. Un altro punto centrale per le prospettive della IPTV è senza dubbio la riconfigurazione delle formule di triple play finora concepito più sulla base delle esigenze dell’offerta che non su quelle della domanda. Non da ultimo, lo sviluppo e l’aggiornamento delle connessioni a larga banda costituisce la leva per un ruolo centrale degli operatori di Tlc nelle offerte sul mercato degli Audiovisivi di Rete.
Sul breve periodo, 2009-2010, secondo e-Media il mercato italiano delle offerte audiovisive via Web, non subirà grandi e radicali trasformazioni. Frenato anche dalla congiuntura negativa dell’economia e dei mercati pubblicitari, il mercato è lontano dal raggiungere la giusta configurazione per poter remunerare adeguatamente i contenuti televisivi e neo-televisivi di natura non amatoriale.
Le offerte più diverse sono, infatti, presenti in un mercato che vede una ampia circolazione di contenuti non professionali ma anche, e soprattutto, un’ ampia circolazione di contenuti professionali ma consumati gratuitamente (film e fiction). Si annuncia un ruolo di maggiore protagonismo dei broadcaster nazionali che finora hanno trascurato di fatto la rete sia sul piano delle offerte propriamente televisive che su quello della raccolta pubblicitaria. E’ certo comunque che la caratteristica audiovisiva delle offerte Web continuerà ad affermarsi come centrale divenendo il grande attrattore delle inserzioni commerciali. (r.n.)