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Utilizzare i 50 euro che lo Stato ha messo a disposizione anche della Provincia autonoma di Trento per dare in omaggio il decoder alle persone economicamente svantaggiate: è l’oggetto di una mozione approvata dal Consiglio provinciale, su proposta di Bruno Firmani (Italia dei Valori).
Nel presentare la sua mozione, poi approvata con i voti di astensione di Savoi, Penasa e Paternoster (Lega Nord), Firmani ha spiegato che i due canali televisivi non più accessibili in chiaro senza l’apposito decoder per il digitale terrestre, penalizzano i soggetti deboli non solo anziani, ma anche invalidi, ciechi, sordomuti e chi percepisce la pensione o l’assegno sociale non ospitati in strutture pubbliche o private.
Pur condividendo la mozione, Bruno Dorigatti (Pd) ha espresso qualche perplessità in merito all’applicazione del provvedimento, che porrà il problema del suo effetto retroattivo avendo molti già acquistato il decoder. L’assessore competente, Alberto Pacher, nell’esprimere il favore della Giunta per la mozione, ha spiegato che una direttiva europea in materia di agevolazioni per l’accesso al digitale terrestre vincola all’acquisto di decoder interattivi più costosi degli altri. Inoltre il numero verde provinciale indirizza ad installatori inseriti nell’albo dei soggetti abilitati.
Dal 15 febbraio, è attiva al palazzo della Provincia di Trento la task-force, guidata dagli uomini del ministero dello Sviluppo e da DGTVi che vigilerà sulla transizione dai canali analogici a quelli digitali a Trento e Rovereto e di decine di Comuni del Trentino.
Le emittenti televisive – informa una nota – hanno confermato di aver completato le operazioni di adeguamento degli impianti che permetteranno la trasmissione del nuovo segnale digitale: si è trattato di una vera e propria corsa contro il tempo, soprattutto meteo, perché le condizioni invernali (oltre due metri di neve ad alta quota) hanno reso davvero difficili i lavori di implementazione degli impianti.
Sempre il 15 è stato l’ultimo giorno di trasmissioni analogiche per Rai 2 e Rete
In ogni caso, sulle frequenze digitali non correranno solo i segnali di Rai2 e Rete4 bensì tutti quelli delle reti televisive nazionali e locali (dove le emittenti hanno garantito la copertura). In altre parole, chi ha acquistato il decoder potrà già da subito ricevere in chiaro (gratuitamente) oltre 20 canali televisivi: le reti Rai (con i nuovi canali monotematici), le reti Mediaset (con altri nuovi canali), La7, BBC, e le reti locali Rttr e Tca. Alcuni di questi (Tca Trentino, ad esempio) offre già servizi interattivi, quali il meteo, mobilità e viabilità.
In base al calendario – modificato di recente dal governo d’accordo con le Regioni coinvolte, come ha spiegato il sottosegretario alle Comunicazioni, Paolo Romani – in Valle d’Aosta, dove sono state già spente Rai2 e Rete4, lo switch-off è stato fissato fra il 15 e il 22 settembre. Nel Piemonte occidentale (Torino e Cuneo) lo switch-over delle due reti avverrà il 20 maggio, lo spegnimento definitivo tra il 24 settembre e il 9 ottobre. Per il Lazio, switch-over di Rai2 e Rete4 il 16 giugno, switch-off tra il 16 e il 30 novembre; per la Campania, switch-over il 10 settembre (solo per Napoli, Salerno e piccole parti delle altre province) e switch-off tra il primo e il 16 dicembre.
Intanto però a Trento si sono registrate mobilitazioni. L’ex consigliere regionale di An ed oggi esponente del Partito pensionati Claudio Taverna ha inviato una lettera al presidente Rai, Claudio Petruccioli, e a quello Mediaset, Fedele Confalonieri, oltre che ad Andrea Ambrogetti presidente di DGTVi, diffidandoli a procedere all’oscuramento del segnale analogico Rai2 e Rete4 in Trentino. Preannunciato poi un esposto alla magistratura ipotizzando il reato di interruzione di servizio pubblico.
Secondo l’esponente del Partito pensionati la rilevazione condotta dalla Swg per conto del Comitato Provinciale per la comunicazione (Corecom) dimostra che solo il 26,3% dei trentini possiede un apparecchio per la Tv digitale terrestre (48,6% con tutte le piattaforme comprese parabole ed internet), mentre il 28% del campione intervistato non ha alcuna intenzione di acquistare il decoder.
Solo il 26% dei Trentini – ha affermato – era in grado, alla data del 10 dicembre 2008, di poter vedere i canali digitali terrestri. Alcune zone del Trentino interessate alla digitalizzazione televisiva – ha aggiunto Taverna – sono addirittura prive di copertura del segnale digitale terrestre.
“…Tutto contrasta – ha sottolineato – con la condizione principale prevista dall’art. 9 del protocollo di intesa, legata allo switch-off di due canali Rai2 e Rete4 Mediaset, ovvero l’accertamento che almeno il 65% delle famiglie sia in grado di ricevere il segnale in tecnologia digitale”.