Pedofilia online: l’Italia al centro del traffico criminale pedofilo. Senza freni sia la domanda che l’offerta di bambini

di Alessandra Talarico |

Italia


Pedofilia Internet

Da dati allarmanti sul fronte della pedofilia: il nostro Paese è al quinto posto nel mondo per utenze su internet con un aumento dei consumatori triplicato rispetto al 2004.

 

E la compagnia, purtroppo è molto nutrita: l’ultimo Report internazionale, (www.telefonoarcobaleno.org) di Telefono Arcobaleno indica tra i 5 Paesi maggiormente coinvolti nella domanda di materiali a contenuto pedopornografico, oltre all’Italia,  Paesi come Stati Uniti, Germania, Federazione Russa e Regno Unito.

Sono infatti i Paesi economicamente più ricchi ad assorbire circa i tre quarti degli scambi mondiali e ad alimentare incessantemente il circuito perverso e criminale della richiesta di nuovi materiali e della loro produzione e distribuzione.

 

“Ciò si traduce nel fatto reale che tante persone in Italia acquistano o scambiano immagini e filmati di bambini già vittime – ha sottolineato  Giovanni Arena, Presidente di Telefono Arcobaleno – questo non mette in sicurezza però i nostri figli, se consideriamo che la pedofilia online è mera manifestazione sul web di ciò che è un’ allarmante realtà riscontrabile, come dagli ultimi tristi fatti di cronaca, anche nelle strade del nostro Paese“.

 

È di ieri, infatti, la notizia dell’arresto del presunto autore dello stupro avvenuto a Napoli ai danni di un bambino di 12 anni.

 

Come ha giustamente sottolineato anche Barbara Saltamartini, capogruppo del Pdl e responsabile delle Pari opportunità di An, si tratta di “una violenza barbara” che andrebbe “sanzionata con il massimo rigore, se le responsabilità dell’uomo saranno confermate in sede processuale”.

 

“La pedofilia è una piaga devastante – ha aggiunto la parlamentare – per la quale non può che esistere un’unica parola d’ordine: tolleranza zero. Fermare questi ‘orchi’ che senza scrupoli abusano di bambini e bambine, rubandone l’infanzia e distruggendone per sempre l’esistenza, rimane la nostra fondamentale priorità”‘.

 

L’Europa, secondo i dati dell’associazione, è l’epicentro assoluto del fenomeno pedopornografico online: oltre il 90% dei bambini sfruttati è di razza europea, l’86% dei materiali dei materiali pedofili è allocato in territorio europeo, i due terzi dei clienti sono europei.

 

Solo in Italia, dove è comunque costante la vigilanza della Polizia Postale, sono stati oscurati  177 siti, segnalati 11 mila siti stranieri alle competenti autorità ed è stata realizzata una blacklist, sempre aggiornata, che al momento conta oltre 160 indirizzi.

Il contrasto al fenomeno è infatti costante e intenso, ma difficilmente riesce a scalfire il business: secondo i dati dell’Interpol, ogni anno vengono offerte online almeno 500 mila nuove immagini pedopornografiche originali, e si contano 550 mila immagini di abusi su 20 mila bambini, di età sempre più piccola: l’età media stimata dei bambini sfruttati è passata dai 10 anni del 2003 ai 7 anni del 2007, con punte di età a volte molto più basse.

 

IL 77,5% delle vittime di pedofilia ha meno di 9 anni e il 42% meno di 7. Di questi bambini, solo 500 sono stati identificati e salvati dal 2001.

 

Crescono, inoltre, a dismisura gli introiti illeciti, stimati in oltre 4 miliardi di dollari l’anno: l’accesso ad un sito pedopornografico costa in media 50 euro, e un sito pedopornografico ha in media al giorno oltre 400 clienti.

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