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TivùSat utilizzerà sistema accesso Nagravision. Rai, Mediaset e TI Media pronti al grande lancio

Italia


La svizzera Kudelski ha reso noto che la sua divisione Nagravision fornirà il sistema di accesso condizionato (CAS) per la piattaforma italiana Tivù Sat. Tivù Sat è la piattaforma satellitare gratuita sviluppata congiuntamente da Rai (48%), Mediaset (48%) e Telecom Italia Media (4%), che dovrebbe avviare le sue attività operative a giugno 2009 e sarà offerta a tutti i clienti residenziali che non ricevono il segnale del digitale terrestre nel percorso dello switch-off dalla Tv analogica a quella digitale che dovrebbe concludersi alla fine del 2012.

 

I canali disponibili sul nuovo decoder Tivù Sat sono gli stessi attualmente visibili gratuitamente sui decoder del digitale terrestre: Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rai 4, Rete 4, Canale 5, Italia 1, La 7, Boing, Iris e altri.

 

In molti si sono chiesti se in realtà l’operazione nascondesse l’obiettivo dei tre broadcaster di allearsi contro la piattaforma satellitare di proprietà del magnate dei media Rupert Murdoch.

 

A rafforzare l’ipotesi dell’accordo contro Murdoch, la decisione della Rai di disdire, con i sei mesi di anticipo previsti dal contratto, l’uso dello standard di criptaggio Nds, quello della News Corp di Murdoch utilizzato dai canali trasmessi sulla piattaforma satellitare.

 

La Tv pubblica ha però deciso di intervenire e chiarire che la creazione della piattaforma satellitare comune con Mediaset ha l’obbiettivo di agevolare il passaggio al digitale terrestre di tutti gli utenti in chiaro.

“…La costituzione di una società con Mediaset e Telecom per sostenere con una piattaforma satellitare integrativa il passaggio al digitale terrestre è avvenuta nei mesi scorsi con la finalità di garantire piena visibilità dell’offerta gratuita agli utenti“, ha detto la Rai in una nota.

“…Misure del genere sono state prese in altri Paesi, a cominciare dalla Bbc nel Regno Unito”.

 

Inoltre la Rai ha precisato che “…la recente comunicazione a Sky di disdetta del sistema di criptaggio Nds dei canali è stata fatta in ottemperanza a una specifica clausola contrattuale e in vista del negoziato con Sky degli accordi in scadenza alla fine di giugno”.

Per viale Mazzini, quindi, “…si tratta di atti normali nella vita dell’azienda che non possono in alcun modo essere interpretati a sostegno di fantasiose illazioni sulle future strategie della Rai”.

 

Sulla polemica innescata, è intervenuto il consigliere Rai Nino Rizzo Nervo per spiegare che “…Altro che Raiset: non c’è nessuna ‘santa alleanza’ tra Rai e Mediaset in funzione anti-Sky e il futuro del servizio pubblico dipenderà proprio dalla sua capacità di competere sia con la Tv commerciale che con la pay”.

“…Il ruolo del servizio pubblico – ha scritto Rizzo Nervo sul quotidiano Europa – non potrà che essere quello di competere sia con la televisione commerciale che con quella a pagamento, differenziandosi per la gratuità, la qualità, la varietà e l’innovazione della sua offerta editoriale”.

E competizione “…significa capacità di rimettersi in discussione“. Dunque “fare cartello o addirittura ‘Sante Alleanze’ con l’uno o con l’altro dei principali competitor, contro l’uno o contro l’altro, significherebbe per il servizio pubblico appiattarsi sulle logiche di sviluppo industriale di soggetti economicamente più forti, perdere la propria identità e quindi non avere futuro”.

Non a caso, sottolinea Rizzo Nervo, “…gli accordi stipulati in questi mesi con Mediaset e Ti Media che hanno dato vita alla costituzione di due società  – Tivù e Tivù Sat -, peraltro aperte in futuro anche ad altri operatori, sono accordi ‘tecnici’ e non alleanze strategiche“, “indispensabili per promuovere il digitale terrestre in vista dello switch-off e per rispondere agli obblighi di servizio universale”.

 

Il consigliere ribadisce infine che “…è falso che la Rai abbia deciso di uscire dalla piattaforma Sky. E’ vero invece che ci sono degli accordi che scadranno a fine giugno e, quindi, è naturale che la Rai determini prima le migliori condizioni per avviare il nuovo negoziato”.

 

Sulla stessa linea, il direttore generale, Claudio Cappon, che ha commentato: “…Sky e Mediaset hanno un’offerta pay molto forte. A fine giugno 2009 scadrà il contratto che la Rai ha con Sky ed era importante porci come Rai nelle condizioni di negoziare al meglio con Sky”.

Aggiungendo, “…Abbiamo puntato forte sul digitale e sul web con una grande offerta gratuita, una scelta che fin qui è stata vincente e che ci mette al centro del panorama televisivo”.

 

E, a proposito di futuro, parlando del digitale terrestre, il Dg ha sottolineato che “…la competizione non è avversità ma massimizzazione delle opportunità per l’azienda. Noi cooperiamo e competiamo con Sky e con Mediaset. Con il digitale terrestre cambiano gli scenari e i termini della questione televisiva. E’ evidente che il digitale terrestre è una piattaforma in parte alternativa a quella satellitare ed è quindi naturale che ci sia una competizione fra piattaforme e Tv”.

 

Cappon ha ricordato che, da questo punto di vista, “…le scelte che la Rai ha fatto due anni fa con il piano industriale che sono di posizionarsi sul digitale terrestre e sul web in maniera forte con una grande offerta gratuita per tutti multimediale e multicanale, sono sicuramente vincenti e che pongono la Rai al centro del panorama. E’ evidente quindi – ha concluso – che c’è competizione fra piattaforme e che ci possono essere collaborazioni e competizioni insieme”.

 

“…Il sistema di governance di questa azienda – ha poi commentato Cappon – non è adeguato alla velocità dei cambiamenti in atto”.

“…Naturalmente – ha precisato – le scelte sono dei manager. Ma una governance più efficace è importante per consentire alla Rai di oggi di affrontare scelte importanti per il suo futuro”.

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