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Rai: riunioni frenetiche e walzer di nomi per il futuro Cda. Zavoli non fa previsioni e i riflettori restano puntati sul Pd

Italia


Fissata per stasera, alle ore 20,30, la riunione della Commissione di Vigilanza per la nomina di sette componenti del Cda Rai, scaduto formalmente dalla fine di giugno.

Ma sul primo appuntamento della bicamerale, indicato subito come priorità dal neopresidente Sergio Zavoli, pesa l’incognita del Pd, da ieri pomeriggio orfano del segretario Walter Veltroni.

I democratici confermano comunque per oggi la riunione per fare il punto sulla Rai mentre ieri sera si è tenuto a Palazzo Grazioli il vertice Pdl-Lega con il premier Silvio Berlusconi.

La maggioranza si è detta pronta all’appuntamento: secondo le ultime indiscrezioni, il Carroccio dovrebbe confermare Giovanna Bianchi Clerici e An optare per Guglielmo Rositani; per i due posti in quota Pdl, resterebbero invece in pista i nomi di Giuliano Urbani, Antonio Verro e Alessio Gorla.

 

Alla Vigilanza spetta designare sette componenti su nove del Cda Rai, quattro di maggioranza e tre di opposizione; sono invece di competenza dell’azionista ministero dell’Economia gli altri due nomi, tra i quali il presidente, che deve poi ottenere il gradimento bipartisan a maggioranza di due terzi della stessa commissione. Conferma in vista per Angelo Maria Petroni come consigliere fiduciario dell’azionista.

 

Sarà il vicesegretario del partito, Dario Franceschini, probabile ‘traghettatore’ del Pd dopo le dimissioni di Veltroni, a presentare la proposta dei vertici del partito ai commissari della Vigilanza.

Diventa accidentato il percorso per il candidato veltroniano Giorgio Van Straten. Visti gli ultimi sconvolgimenti all’interno del Pd, dopo la sconfitta elettorale in Sardegna, si potrebbe seguire la linea, voluta dal capogruppo in Vigilanza Fabrizio Morri, di riconfermare gli uscenti, Nino Rizzo Nervo e Carlo Rognoni.

Mentre l’Udc dovrebbe indicare Rodolfo de Laurentiis. Ma il Pd potrebbe anche chiedere in extremis un rinvio, approfittando del possibile voto di fiducia sul decreto Mille – proroghe, che arriva proprio oggi in Aula alla Camera.

 

Più complessa appare al contrario la partita per la presidenza, che spetta all’opposizione ma deve avere il placet della maggioranza. Nelle ultime ore sembrano risalire le quotazioni del presidente uscente Claudio Petruccioli, ma non sarebbe ancora tramontata l’ipotesi alternativa di Pietro Calabrese, caldeggiato da Veltroni. Per la direzione generale invece resisterebbe con forza l’ipotesi Mauro Masi, attuale segretario generale della presidenza del Consiglio.

 

In un’intervista a “Prima Comunicazione“, l’Ad di Fastweb Stefano Parisi ha spiegato com’è infatti nata la sua candidatura a direttore generale della Rai e perché alla fine ha deciso di rinunciare per concentrarsi sull’azienda di tlc. Parisi ha dichiarato d’aver avuto “una proposta da Berlusconi che mi ha molto inorgoglito. Ma gli azionisti di Fastweb mi hanno chiesto di assicurare la continuità di guida in una fase di pieno sviluppo e io ho sentito il dovere di non tirarmi indietro”.

 

Se oggi si sbloccherà il rinnovo del componenti del Cda di indicazione parlamentare, è ipotizzabile che l’assemblea dei soci convocata per lunedì 23 e martedì 24 febbraio potrebbe recepire i sette designati dalla Vigilanza e dare all’azionista l’occasione per indicare il consigliere di sua competenza e soprattutto il nuovo presidente di Viale Mazzini.

 

Zavoli ha mantenuto un atteggiamento cauto: “So che domani all’ordine del giorno della Commissione di Vigilanza c’è l’elezione del Cda Rai. Ma non posso prevedere niente”.

Il condizionale è quindi d’obbligo e sui tempi peseranno le decisioni prese dagli schieramenti nelle prossime ore.

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