HDTV: la Rai punta dritto all’alta definizione. Consegnato il primo camcorder Sony XdCam HD ‘made in Europe’

di Raffaella Natale |

Italia


XDCAM HD

Durante la tappa italiana del Media Solutions Roadshow, è avvenuta la consegna ufficiale del camcorder PDW-700 “made in Europe”.

Il nuovo camcorder è parte dell’accordo triennale che prevede l’investimento della Rai nella piattaforma XdCam HD di Sony per la migrazione verso nuovi processi produttivi e aperti all’alta definizione.

La Tv pubblica italiana è stato il primo broadcaster di rilevanza internazionale a selezionare il formato XdCam HD per la migrazione dalle infrastrutture di produzione televisiva. Presso il Centro Sportivo Rai di Roma, Steve Dalton, Managing Director UKTEC, la fabbrica europea di Sony a Pencoed nel Galles, ha consegnato a Ubaldo Toni, Responsabile Ingegneria della Direzione Produzione TV di Rai, il primo camcorder fabbricato nel centro tecnologico europeo, inaugurando cosi la linea di produzione “made in Europe” per tutto il mercato EU.

“La consegna è stato un momento molto importante per Sony. Aprendo la linea di produzione europea dei camcorder XDCAM HD, Sony sarà ancora più vicina alla Rai, rafforzando le capacità di supporto tecnico, migliorando le tempistiche e ampliando i servizi per essere sempre più attenti alle esigenze applicative“, ha dichiarato Benito Manlio Mari, General Manager Media Business di Sony Italia.

La Rai prosegue, quindi, il suo percorso verso l’adozione tout court dell’High Definition. Dopo la trasmissione in alta definizione di eventi televisivi chiave, quali gli Europei di calcio e le Olimpiadi di Pechino, ha scelto lo standard Sony XdCam per attuare il suo piano di transizione verso l’HD in tre anni.

Andrea Lorusso Caputi, direttore della produzione Tv della Rai, ha dichiarato che “…la scelta di puntare la tecnologia XdCam è solo il primo passo verso la migrazione all’alta definizione“.

Viale Mazzini già da tempo ha deciso di investire fortemente nell’alta definizione. Nel settembre scorso, Rai, NHK e BBC hanno vinto il premio Tecnologia “IBC Special Award” per il progetto del sistema di Tv a Super Alta Definizione (Super High Vision, SHV) presentato ad Amsterdam alla più importante esposizione europea (12-16 settembre), dedicata agli sviluppi tecnologici per la Tv digitale.

Questo progetto, come Keybiz aveva già anticipato nel febbraio 2007, è stato condotto nell’ambito dell’accordo di collaborazione tra i Centri di Ricerca delle Tv pubbliche. Hanno lavorato insieme BBC, RAI, ma anche la giapponese NHK, l’austriaca ORF, la svizzera SSR e la tedesca ZDF.

La positiva realizzazione di questo progetto conferma una tradizione di leadership tecnologica mondiale della RAI nell’alta definizione: la produzione di “Giulia&Giulia” (1987), la prima trasmissione mondiale in HD digitale via satellite (Mondiali di calcio Italia ’90), e ancora la prima trasmissione di HD e Tv Mobile sullo stesso canale (Olimpiadi invernali Torino 2006).

La NHK con la BBC porta avanti studi sulle tecnologie di compressione delle immagini in super-alta definizione, mentre con la Rai lavora alla trasmissione via satellite del segnale SHV nella banda dei 21 gigahertz (GHz).

Nell’occasione, in una nota, la Rai ha, infatti, spiegato che il contributo di Strategie Tecnologiche e del Centro Ricerche della Tv pubblica italiana è stato focalizzato sullo sviluppo delle tecnologie di diffusione satellitare della Shv: da Torino saranno inviate via satellite Eutelsat Atlantic Bird 3 ad Amsterdam sequenze di Shv a 140 Mb/s, utilizzando il Dvb-S2, uno standard di nuova generazione che ha visto la luce proprio al Centro Ricerche Rai. Dalla BBC in Londra saranno inviate all’Ibc via fibra ottica immagini di Londra riprese da una telecamera.

Con la Super High Vision, le immagini sono costituite da 33 milioni di pixel contro gli attuali 2 milioni dell’alta definizione.

Un formato video digitale attualmente in via sperimentale, che potrebbe essere pronto per il mercato nel 2015 a anche prima.

Un film in Super High Vision manterrà l’attuale formato 16:9 utilizzato anche per l’HDTV ma, come il nome stesso lascia intendere, offrirà una risoluzione video senza precedenti. Se l’attuale HDTV (e più precisamente il formato Full HD) ha una risoluzione massima di 1920 × 1080 pixel, la futura Ultra-HD potrà arrivare fino a 7.680 × 4.320 pixel (per un totale di circa 33 Megapixel). Un singolo fotogramma UHDV quindi sarà 4 volte più largo e più alto di un fotogramma dell’attuale HDTV per una superficie totale ben 16 volte maggiore.

L’audio è diffuso mediante ben 24 canali posizionati su tre piani sonori: 4 volte rispetto ai 6 canali (sistema 5.1) degli attuali home theatre.

Secondo gli analisti, la Super High Vision, con i sui effetti che portano lo spettatore al centro della scena, diventerà una tecnologia disponibile per il mercato nell’arco di dieci anni.

Lo scorso dicembre, è andata in onda la prima trasmissione televisiva in Italia di Super Alta Definizione col nuovo standard DVB-T2 per il digitale terrestre dal Centro trasmittente Rai di Torino- Eremo.

La sperimentazione, come informa una nota, arriva dopo che nel corso di quest’anno, Rai e BBC, primi in Europa, avevano avviato le prove di TV HD con questo standard.

Per la Rai l’iniziativa è stata condotta dalla Direzione Strategie Tecnologiche con la Direzione Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica, in collaborazione con RaiWay. Il Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica Rai ha partecipato attivamente alla definizione di questo nuovo standard.

L’italiana ScreenService e la spagnola SIDSA hanno sviluppato rispettivamente il trasmettitore ed il ricevitore DVB-T2.

Questo evento dimostra la costante attenzione della Tv pubblica verso le tecnologie d’avanguardia, che permettano il costante miglioramento della qualità tecnica dei servizi radiotelevisivi e lo sviluppo dell’Alta Definizione.

Allo scopo di favorire lo sviluppo dell’Alta Definizione sul digitale terrestre, il DVB-T2 aumenta la capacità trasmissiva di circa il 40% consentendo la trasmissione di 3-4 programmi HDTV codificati in MPEG4 (rispetto ai 2-3 consentiti dal DVB-T) o addirittura di 1 canale a Super Alta Definizione 4K.

Il DVB-T2, grazie alla significativa capacità trasmissiva (sino a 34-40 Mb/s), consentirà di affiancare servizi in Alta Definizione (HDTV) agli attuali servizi di televisione DTT a qualità standard e a servizi di televisione mobile (il cosiddetto DVB-H).

Questa sperimentazione tecnologica, per ora concentrata nell’area torinese, consentirà di realizzare “prove in campo” delle caratteristiche del DVB-T2, sia per gli aspetti propagativi che per quelli di robustezza e resistenza alle interferenze in diverse condizioni operative.

Attualmente l’Industria manifatturiera sta sviluppando i primi prototipi di ricevitori per essere in grado di fornire i decoder in Gran Bretagna già nel 2010, quando ci sarà il lancio del servizio HDTV regolare.

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