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Non arriverà prima della seconda metà di quest’anno il primo cellulare Samsung ‘motorizzato’ Google.
Il produttore coreano ha infatti rinviato il lancio del suo primo telefonino basato sul sistema operativo mobile Android, che era previsto in occasione del Mobile World Congress di Barcellona.
Il responsabile marketing della divisione mobile device di Samsung, Younghee Lee, ha dichiarato in un’intervista al Guardian che non ci sarà nessun Android phone a Barcellona, dal momento che il lancio è stato rinviato alla seconda parte di quest’anno.
Lee ha spiegato anche che Samsung è in trattative con diversi operatori per la distribuzione del cellulare, ma non ha fornito altri dettagli sul perchè del rinvio.
Già lo scorso anno, produttori e gli sviluppatori di software si erano lamentati del fatto che i continui cambiamenti nell’architettura del sistema avrebbero inevitabilmente rallentato la tabella di marcia per l’uscita dei primi dispositivi, prevista inizialmente per la seconda metà del 2008.
Samsung e HTC, entrambi membri dell’alleanza OHA (Open Handset Alliance), avevano però confermato che i primi telefonini compatibili con Android sarebbero usciti, come previsto, entro la fine dell’anno.
Ma così non è stato, almeno non per Samsung, e neanche per la società australiana Kogan, che avrebbe dovuto lanciare uno smartphone Android a gennaio, ma ha rimandato il tutto a ‘data da destinarsi’ due settimane prima del lancio ufficiale a causa di “potenziali futuri problemi di interoperabilità”.
Solo HTC, dunque, sembra avre rispettato i tempi: il primo cellulare motorizzato Google – noto come G1 – ha debuttato a fine ottobre 2008 negli Usa e a fine dicembre in Europa, distribuito da T-Mobile. Nei primi tre mesi dal lancio ne sono stati venduti 3 milioni e il cellulare dovrebbe arrivare a marzo anche in Italia, probabilmente nella sua seconda versione – G2 – che verrà presentata da HTC nel corso del salone di Barcellona.
Samsung, nel frattempo, ha svelato quello che sarà il suo cellulare ‘di punta’ per il 2009: la nuova versione del modello Tocco, che si è imposto fra i cellulari touch screen di maggior successo dello scorso anno.
A novembre 2007, il re Mida del web aveva annunciato in gran fanfara la strategia con la quale intendeva dare “una bella scossa al settore della telefonia mobile”: un’alleanza industriale allargata con 34 tra le maggiori società tecnologiche e di applicazioni wireless del mondo, col fine ultimo di “generare innovazione per i dispositivi cellulari e dare ai consumatori una user experience di gran lunga migliore di quella oggi riscontrabile nelle piattaforme mobili”.
Il primo frutto dell’alleanza è stato proprio Android, definito come “una piattaforma per i dispositivi mobili aperta e globale”, che avrebbe permesso agli sviluppatori di lavorare in maniera più “collaborativa”, accelerando la velocità di lancio di nuovi e innovativi servizi mobili.
L’obiettivo di Google – che sta lavorando da anni alla costruzione di un ecosistema mobile – è quello di abbassare in maniera consistente i costi di sviluppo e distribuzione dei telefonini e dei servizi mobili, e Android rappresenta secondo il gruppo il sistema ideale, essendo una “soluzione software mobile totalmente integrata, formata da un sistema operativo, un middleware, un’interfaccia ed applicazioni user-friendly”.
Tra i membri Fondatori della Open Handset Alliance vi sono: Broadcom, China Mobile, eBay, Intel, KDDI, LG, Motorola, NTT DoCoMo, Qualcomm, Samsung, Sprint Nextel, Synaptics, Telecom Italia, Telefónica, Texas Instruments, T-Mobile e Wind River.