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“…Altro che Raiset: non c’è nessuna ‘santa alleanza’ tra Rai e Mediaset in funzione anti-Sky e il futuro del servizio pubblico dipenderà proprio dalla sua capacità di competere sia con la Tv commerciale che con la pay”. A sottolinearlo è il consigliere di amministrazione di Viale Mazzini Nino Rizzo Nervo in un articolo che è uscito oggi sul quotidiano Europa.
“…Il ruolo del servizio pubblico – scrive Rizzo Nervo – non potrà che essere quello di competere sia con la televisione commerciale che con quella a pagamento, differenziandosi per la gratuità, la qualità, la varietà e l’innovazione della sua offerta editoriale”.
E competizione “…significa capacità di rimettersi in discussione“. Dunque “fare cartello o addirittura ‘Sante Alleanze’ con l’uno o con l’altro dei principali competitor, contro l’uno o contro l’altro, significherebbe per il servizio pubblico appiattarsi sulle logiche di sviluppo industriale di soggetti economicamente più forti, perdere la propria identità e quindi non avere futuro”.
Non a caso, sottolinea Rizzo Nervo, “…gli accordi stipulati in questi mesi con Mediaset e Ti Media che hanno dato vita alla costituzione di due società – Tivù e TivùSat -, peraltro aperte in futuro anche ad altri operatori, sono accordi ‘tecnici’ e non alleanze strategiche“, “indispensabili per promuovere il digitale terrestre in vista dello switch-off e per rispondere agli obblighi di servizio universale”.
Il consigliere ribadisce infine che “…è falso che la Rai abbia deciso di uscire dalla piattaforma Sky. E’ vero invece che ci sono degli accordi che scadranno a fine giugno e, quindi, è naturale che la Rai determini prima le migliori condizioni per avviare il nuovo negoziato”.
Sulla stessa linea, il direttore generale, Claudio Cappon, che ha commentato: “…Sky e Mediaset hanno un’offerta pay molto forte. A fine giugno 2009 scadrà il contratto che la Rai ha con Sky ed era importante porci come Rai nelle condizioni di negoziare al meglio con Sky”.
Aggiungendo, “…Abbiamo puntato forte sul digitale e sul web con una grande offerta gratuita, una scelta che fin qui è stata vincente e che ci mette al centro del panorama televisivo”.
E, a proposito di futuro, parlando del digitale terrestre, il Dg ha sottolineato che “…la competizione non è avversità ma massimizzazione delle opportunità per l’azienda. Noi cooperiamo e competiamo con Sky e con Mediaset. Con il digitale terrestre cambiano gli scenari e i termini della questione televisiva. E’ evidente che il digitale terrestre è una piattaforma in parte alternativa a quella satellitare ed è quindi naturale che ci sia una competizione fra piattaforme e Tv”.
Cappon ha ricordato che, da questo punto di vista, “…le scelte che la Rai ha fatto due anni fa con il piano industriale che sono di posizionarsi sul digitale terrestre e sul web in maniera forte con una grande offerta gratuita per tutti multimediale e multicanale, sono sicuramente vincenti e che pongono la Rai al centro del panorama. E’ evidente quindi – ha concluso – che c’è competizione fra piattaforme e che ci possono essere collaborazioni e competizioni insieme”.
“…Il sistema di governance di questa azienda – ha poi commentato Cappon – non è adeguato alla velocità dei cambiamenti in atto”.
“…Naturalmente – ha precisato – le scelte sono dei manager. Ma una governance più efficace è importante per consentire alla Rai di oggi di affrontare scelte importanti per il suo futuro”.
E sull’eventuale accordo strategico tra Rai, Mediaset e Telecom a danno di Sky, si è espresso anche l’ex Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, sostenendo che va “bene una concorrenza tra le televisioni sul satellitare, non va bene se si traduce in un patto di ferro tra la Rai e il suo principale concorrente, del quale il presidente del Consiglio è proprietario”.
“…Rai e Mediaset dovrebbero sfidarsi, non concordare le strategie e marketing contro il ‘nemico esterno'”, ha affermato Gentiloni in un’intervista all’Unità.