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Nel febbraio del 2004 tre giovani americani inventavano Facebook, nella loro camera all’Università di Harvard. Cinque anni dopo il sito di social networking più famoso del web è diventato un fenomeno sociale mondiale. Ma i 150 milioni di utenti non hanno ancora prodotto denaro.
L’idea iniziale di Mark Zuckerberg, allora di 19 anni, e di Dustin Moscovitz e Chris Hughes, era quella di creare una rete per mantenere i contatti tra gli ex compagni di classe.
Oggi è una moda tra i giovani, un potente mezzo di comunicazione per i manager e per chiunque voglia sfruttare questo canale per far arrivare pensieri, commenti, progetti di lavoro…
In Italia ci sono 5 milioni di iscritti. Simpatica la parodia di Caterina Guzzanti – ‘ragazza Facebook’ – che nel programma di Serena Dandini “Parla con Me“, dice che se non sei su Fb “non esisti”.
Oggi il sito, con sede a Palo Alto in California, conta 800 dipendenti e, tra le reti sociali, supera ormai MySpace (meno di 20 milioni), con un’audience in aumento del 127% (Dati ComScore).
Velocemente, Fb ha sedotto gli studenti di altre università e presto catalizzato milioni di fan in tutto il mondo.
Di fatto, tutte le persone con almeno 13 anni, dotati di una connessione internet, possono creare il profilo sul sito, raccontare la propria vita, pubblicare foto e aggiungere nuovi amici.
Amici con buone intenzioni, predatori sessuali, ma anche razzisti, fanatici religiosi o, come è successo in Italia, sostenitori di boss mafiosi o dello stupro.
Purtroppo questi sono alcuni dei rischi delle reti sociali. Per fortuna chi fa cose del genere viene prontamente bannato.
“Facebook – ha scritto Zuckerberg sulla propria bacheca – è nato per consentire alla gente di mantenere i contatti con i propri amici. Siamo felici di vedere che sono in tanti che lo usano”.
Per celebrare questo quinto compleanno, gli utenti sono stati invitati ad inviare ai loro contatti un regalo virtuale, “Thank you for sharing and connecting“.
Secondo la rivista Forbes , la fortuna personale di questo giovane, oggi di 24 anni, arriva a 1,5 miliardi di dollari.
“…Costruire e sviluppare rapidamente il sito in questi cinque anni non è stato facile, ma non abbiamo finito”, ha spiegato il fondatore, aggiungendo che “le sfide che ci attendono devono spingerci a innovare sempre”.
Una delle sfide che Facebook dovrà raccogliere è sicuramente quella di generare profitti. Diversamente dai giganti del web, come Google o Yahoo!, il sito non ha ancora trovato il modo di trasformare in denaro la propria audience.
Nel 2007, per 240 milioni di dollari, Microsoft ha acquistato una partecipazione dell’1,6%, stimando l’azienda in 15 miliardi di dollari.
Ma fino a oggi “non c’è alcuna entrata significativa diversa dai soldi degli investitori“, ha rivelato Rob Enderle, analista di Silicon Valley.
Facebook ha un grosso potenziale, ma si bassa ancora sulla vecchia gestione di internet e “…abbiamo visto – ha detto ancora Enderle – come questa sia finita con lo scoppio della bolla speculativa del 2001″ .
Sicuramente ancora non si parla di un’eventuale quotazione in Borsa. Ma come si potrebbe visto che ancora non si generano entrate?
La pubblicità potrebbe essere una fonte d’entrata, ma non sembra si sposi bene con la filosofia di Facebook.
Anche se, secondo Enderle, potrebbe essere una cosa fruttuosa, basti pensare al grande archivio di informazioni che si raccolgono sui profili degli iscritti. Questo consentirebbe di fare un marketing mirato davvero interessante.
In ogni caso, ha concluso l’analista, qualunque cosa l’azienda scelga come modello di sviluppo, “non ha un tempo infinito davanti a sè“.
Bisogna che cresca e anche in fretta…e crescere vuol dire anche pagare le fatture.