Italia
Habemus Papam. Sergio Zavoli è riuscito a scalciare Riccardo Villari alla presidenza della Commissione parlamentare di Vigilanza. Il senatore del Pd è stato eletto alla prima votazione.
Per chi sperava che un po’ del “vento americano’ del rinnovamento arrivasse a soffiare sul nostro Paese, non resta che la rassegnazione. Con tutto il rispetto per una persona straordinaria come Zavoli, restiamo un ‘Paese per vecchi’.
Buona notizia invece per Paolo Romani, Sottosegretario alle Comunicazioni, che ha dichiarato: “…L’elezione di Sergio Zavoli segna, finalmente, la piena operatività della Commissione dopo mesi di blocco. Ora bisogna recuperare il tempo perduto. E’, quindi, necessario che si proceda al più presto alla nomina del nuovo Consiglio di amministrazione della Rai”.
E ha spiegato che “…la televisione pubblica, al pari di tutto il settore radiotelevisivo dovrà affrontare non solo le difficoltà di una pesante crisi economica, ma anche la sfida della profonda trasformazione tecnologica già in atto, con il passaggio dal segnale analogico a quello in digitale che alla fine di quest’anno sarà a disposizione del 30% degli italiani. Per questo è indispensabile assicurare fin da subito all’azienda una governance con pienezza di poteri che possa tracciare un piano articolato per rendere la Rai ancor più competitiva in uno scenario in rapida e completa trasformazione”.
Romani ha augurato buon lavoro al neopresidente, “intellettuale di altissimo profilo tra i protagonisti della storia della Rai e, quindi, persona che meglio di altri conosce l’azienda di servizio radiotelevisivo pubblico”.
Giorgio Lainati (Pdl) e Giorgio Merlo (Pd) sono i due nuovi vicepresidenti. Per Lainati hanno votato in 22, per Merlo i voti sono stati 15, mentre una scheda era bianca, totale 38 anziché i 40 che compongono la Commissione per l’assenza dei rappresentanti di Idv.
L’ufficio di presidenza è stato poi completato con la nomina dei segretari: sono risultati eletti Davide Caparini (Lega Nord) con 19 voti e Enzo Carra (Pd) con 13 voti; un voto per Sardelli (Mpa), due schede bianche e due nulle.
C’è stato comunque chi si è ricordato di Villari e gli ha dato il suo voto. Un voto inutile, ovvero nullo perché Villari non fa più parte della Vigilanza. Quindi quella scheda con il nome del senatore Pd, ha avuto il sapore di una sorta di protesta, rimasta però anonima.
Al termine della riunione della Vigilanza, Zavoli ha immediatamente riunito l’ufficio di presidenza della bicamerale: sul tavolo, l’approvazione del regolamento per l’applicazione della par condicio in vista delle elezioni regionali in Sardegna, in programma il 15 e 16 febbraio.
Su mandato della Commissione, l’ufficio di presidenza potrà direttamente approvare il documento.
“…Daremmo un buon segnale – ha detto – se la Commissione, non appena costituita, prendesse almeno una piccola decisione”.
Zavoli ha espresso soddisfazione per la sua elezione a sostanziale unanimità, 34 voti su 38 presenti.
“…Il mio è un ringraziamento non di rito, è un fatto particolarmente significativo per me, per le istituzioni e per la politica, la posizione che ha permesso questa unanimità che non deve far prevalere una scelta personale. Io rappresento un principio e un monito, un messaggio al Paese: se il Parlamento vuole è in grado di risolvere i suoi problemi, la politica può decidere, e c’è molto bisogno di politica quando la politica stessa sembra voltarci le spalle”.
Secondo Zavoli, il voto di oggi “…è il segno di qualcosa che servirà a colmare il vergognoso vuoto che ci ha preceduto al quale ovviare con fretta, ma senza fucili spianati, in modo sobrio e ragionato, prendendo decisioni nello spirito che ha animato la riunione di oggi”.
Il senatore del Pd, Marco Follini, ha però voluto precisare che “…Il nuovo presidente è sicuramente una figura significativa. La Commissione resta a mio giudizio un pezzo di archeologia che andrebbe smantellata”.
Lo scorso 23 gennaio, Follini insieme al senatore Riccardo Conti (Pdl) ha presentato un disegno di legge per abolire la Commissione di Vigilanza e ridefinire le competenze assegnate al Cda della Rai e all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
“…In questo modo – si spiega in una nota – viene ricondotta nell’ambito parlamentare la nomina del presidente e dei membri del Consiglio Rai”.
Ha chiesto un “cambio di rotta nella gestione del servizio pubblico radiotelevisivo”, Remigio Del Grosso, vicepresidente del Consiglio Nazionale degli Utenti (Cnu), organismo dell’AGCOM.
“…Sovente, gli attuali vertici si sono distinti per l’eccessiva attenzione alla guerra degli ascolti con le reti commerciali, piuttosto che alla qualità dei programmi che un servizio pubblico degno di tale nome dovrebbe assicurare a tutti i cittadini che pagano il canone”.
Del Grosso è del parere che “…bisogna rilanciare il progetto di miglioramento della qualità dell’offerta, fermo da un anno in uno dei cassetti dei piani alti della Rai. Soltanto se la Rai saprà ritornare alle origini, coniugando qualità ed efficienza, sarà possibile guardare all’esempio francese, la progressiva eliminazione della pubblicità dai palinsesti del servizio pubblico, come a un obiettivo da perseguire e raggiungere anche in Italia”.
Il portavoce di Articolo21, Giuseppe Giulietti, commentando la nomina di Sergio Zavoli, ha sottolineato: “…Finalmente oggi è arrivata una bella notizia per chiunque creda ancora nella funzione del servizio pubblico“.
“…Zavoli è un professionista che ha condiviso con la nostra associazione molte battaglie comuni per la libertà d’informazione. Il suo nome è indissolubilmente legato ai temi della qualità, della dignità, della libertà e di quella sobrietà che mancano in tanti luoghi della vita italiana”.