Unione Europea
La Commissione europea ha adottato oggi una Comunicazione che estende, fino al 31 dicembre 2012, la validità dei criteri di valutazione degli aiuti di Stato per la produzione di film e opere audiovisive.
Come informa una nota della Ue, questi criteri, fissati in una comunicazione del 2001, sono applicati da Bruxelles per autorizzare, nel rispetto delle norme del Trattato CE, finanziamenti all’industria cinematografica europea.
La nuova comunicazione individua inoltre alcune tendenze che probabilmente saranno comprese in una prossima Comunicazione sul cinema. Nella Ue ogni anno vengono spesi 1,6 miliardi di euro per il sostegno a film nazionali.
Il Commissario Ue per la Concorrenza, Neelie Kroes, ha dichiarato che “…il cinema è un caposaldo della cultura europea“, la cui importanza è riconosciuta dalle regole Ue. La Kroes si è detta soddisfatta di questa proroga che consente di continuare ad autorizzare gli aiuti statali all’industria cinematografica europea.
“Le nostre regole – ha aggiunto – sono la prova che la concorrenza e la cultura possono convivere molto bene e rafforzarsi vicendevolmente”.
Il Commissario Ue per i Media e la Società dell’informazione, Viviane Reding, ha commentato che il grande successo riportato dal film italiano ‘Gomorra’, consacrato come ‘miglior film europeo dell’anno’, “testimonia la forza del cinema europeo, capace di superare con successo le frontiere”.
La Reding ha detto ancora che è necessario un quadro normativo stabile per il cinema, per fare in modo che i produttori possano esprimersi al meglio.
Ed è questa la ragione della proroga per altri tre anni della Comunicazione in materia di sostegni nazionali per il settore.
“…L’industria audiovisiva europea – ha evidenziato la Reding – si trova ad affrontare nuove sfide su un mercato in costante evoluzione. Questo è il motivo per cui bisogna avviare anche un confronto per trovare il modo di trasformare queste sfide in opportunità, in particolare per un migliore utilizzo dei dimensione del mercato interno, proiettandosi al di là delle frontiere della Ue”.
La recente proposta della Commissione relativa al programma MEDIA Mundus, un programma di cooperazione tra professionisti del cinema europeo e quelli provenienti da paesi emergenti, va proprio in questa direzione.
Con la decisione odierna, la Commissione continuerà ad applicare, fino al 31 dicembre 2012, i criteri fissati della comunicazione sul Cinema del 2001, per valutare la compatibilità di questi aiuti con il Trattato CE.
Questi disposizioni erano già state prorogate nel 2004 e successivamente nel 2007.
Le tendenze più recenti, individuate nella Comunicazione di oggi, includono il supporto per attività diverse dalla produzione di opere cinematografiche e televisive (come la distribuzione e la trasmissione digitale), un aumento dei regimi di sostengo a livello regionale e una concorrenza tra Stati Ue che usano i finanziamenti pubblici per attirare investimenti esteri da parte di grosse società di produzione cinematografica, provenienti principalmente dagli Stati Uniti.
Queste evoluzioni potrebbero portare, a tempo debito, a un perfezionamento della criteri in materia.
Visto che si tratta di questioni complesse, conclude la nota della Ue, la Commissione intende esaminarle con gli Stati membri, gli organismi di sostegno al cinema e l’industria europea di settore.
Background
Nel 2001, dopo aver valutato i differenti regimi nazionali per gli aiuti pubblici nel settore della produzione cinematografica, la Commissione ha pubblicato una Comunicazione in merito alle condizioni per l’assegnazione delle linee di finanziamento a sostegno del patrimonio culturale nelle produzioni cinematografiche e delle opere audiovisive.
Secondo la Comunicazione ‘Cinema’, gli aiuti di Stato sono autorizzati a condizione che non impediscano gli scambi e la concorrenza nel mercato unico.
Questo atto esige il rispetto del ‘principio della legalità generale” e fissa quattro criteri specifici supplementari di compatibilità per autorizzare gli aiuti alla produzione cinematografica e televisiva come sostegni culturali.
I criteri sono i seguenti:
* Gli aiuti devono essere destinati a prodotti culturali;
* I produttori devono essere liberi di spendere almeno il 20% del budget del film in altri Stati membri, (Clausola di territorializzazione);
* L’intensità dell’aiuto deve essere limitata al 50% del budget di produzione con alcune eccezioni relative alla difficoltà del film e ai bilanci previsti;
*Non sono autorizzate linee supplementari di finanziamento a specifiche attività di produzione cinematografica.
La Ue sostiene l’industria cinematografica europea anche attraverso il Programma MEDIA 2007 che prevede, per il periodo 2007-2013, 755 milioni di euro per la formazione e realizzazione di film europei e la loro distribuzione al di fuori dei confini Ue.
Grazie al sostegno del Programma MEDIA, nove film europei su dieci sono distribuiti anche in Paesi diversi da quello di produzione.