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“Bisogna mettere ordine in casa propria prima di pensare al matrimonio”. Con questa battuta, Ben Verwaayen, amministratore delegato di Alcatel-Lucent ha spiegato in un’intervista al quotidiano francese Les Echos che al momento il gruppo non intende procedere a nuove acquisizioni.
Dal suo arrivo al timone del conglomerato franco-americano a metà settembre, Verwaayen ha lanciato una vasta e velocissima opera di cambiamento: in meno di 4 mesi ecco dunque nuovi dirigenti, nuova organizzazione, nuova strategia. Il tutto partendo da un’analisi lucida e completa della ‘propria’ situazione che – seppure molto delicata – non si trasformerà in un’ecatombe come è successo al concorrente Nortel, che ha dovuto fare ricorso al Chapter 11.
Una convinzione dettata dal fatto che Alcatel-Lucent ha saputo mantenere la fiducia nel proprio operato, fornendo il proprio piano di marcia ai mercati e ai clienti. “Bisogna ora realizzarlo e trasformarlo in risultati finanziari, ridiventando, insomma, un’azienda normale con profitti e dividendi per gli azionisti”.
In questa direzione va anche la decisione di ritirare le azioni ordinarie dalla Borsa di Francoforte, maturata alla luce delle deboli transazioni delle azioni in questi ultimi anni in rapporto al volume totale delle transazioni a livello mondiale.
Secondo le valutazioni del cda, i costi di mantenimento della quotazione in Germania sono insomma sproporzionati in rapporto ai benefici ottenuti dall’azienda e dagli azionisti.
È l’approccio strategico, soprattutto che deve cambiare: “bisogna domandarsi – dice Verwaayen – quello che i consumatori vogliono per fornire agli operatori gli strumenti adeguati”.
Non si parte più, dunque, dalle necessità degli operatori, ma da quelle di un pubblico sempre più esigente soprattutto in fatto di connessione a internet: “il web – ha sottolineato Verwaayen – svolge una parte essenziale nel ragionamento”.
Il pubblico vuole poter accedere alla rete sempre, dovunque e con qualsiasi strumento. Le web company, da canto loro, vogliono conquistare nuovi utenti e hanno quindi bisogno di maggiore capacità di rete.
“Questo concretamente significa che Alcatel-Lucent dovrà essere presente in qualunque segmento: dalle reti ottiche fino alle applicazioni, passando per l’accesso internet fisso e mobile”.
Un obiettivo non certo semplice: non viviamo infatti secondo l’ad in un mondo in cui un’azienda come Alcatel-Lucent possa essere un ‘tuttofare’ e, dunque, nel futuro ci sarà bisogno di “concentrare gli investimenti in Ricerca e Sviluppo sui mestieri di domani” e di “aprirsi a dei partner, anche se non si può essere amici di tutti”.
Il mercato delle infrastrutture e dei servizi tlc, subirà quest’anno secondo il gruppo franco-americano, una contrazione dell’8-12% e gli operatori, per forza di cose, saranno estremamente prudenti.
Le condizioni del mercato resteranno dunque difficili anche nel 2009. Per questo – ha concluso Verwaayen – “Alcatel-Lucent si evolverà verso i servizi e le applicazioni”, per smarcarsi dalle offerte dei concorrenti ed essere pronto a soddisfare le richieste degli operatori quando, una volta superata la crisi, questi ultimi saranno di nuovo pronti a mettere mano al portafogli.
Per far fronte all’esigenza di lavorare fin da ora alle future applicazioni digitali, Alcatel-Lucent ha appena inaugurato una laboratorio comune con l’Istituto francese TELECOM, riunendo 64 ricercatori – giovani e di fama mondiale – con l’obiettivo comune di porre l’individuo al cuore del mondo digitale e di “realizzare un universo informativo denso, cognitivo e sempre connesso”.