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BT pronta a rientrare nel mercato mobile? Possibile accordo con T-Mobile e 3UK

Gran Bretagna


L’ex monopolista britannico BT Group potrebbe rientrare nel mercato della telefonia mobile attraverso una partnership con T-Mobile (divisione di Deutsche Telekom attiva anche sul mercato britannico) e 3 UK.

Lo rende noto il quotidiano The Observer, secondo cui la mossa sarebbe un tentativo di rimpolpare i profitti approfittando della migrazione della banda larga e dei servizi web sui dispositivi mobili.

 

I tre gruppi, già legati da un accordo di gestione delle reti 3G, avrebbero avviato trattative informali per definire i dettagli relativi al branding, ai costi e alla condivisione dei profitti.

Se il progetto andasse in porto, si tratterebbe di un’importante svolta strategica per BT, che nel 2001 si trovò costretta a vendere la divisione mobile Cellnet – poi ribattezzata O2 – per ridurre i debiti.

 

La società cominciò allora a concentrarsi sui servizi IT per le aziende, la banda larga e, più recentemente, sulla televisione via internet e i servizi IP.

Il gruppo attualmente offre servizi mobili grazie a un accordo con Vodafone – che  a sua volta offre servizi broadband da linea fissa grazie a un accordo con BT Wholesale – ma appare evidente che occorrano nuovi sbocchi commerciali per far fronte alla concorrenza su quello che è uno dei mercati più competitivi in Europa.

 

Sarebbe stato lo stesso Ceo del gruppo, Ian Livingston (subentrato lo scorso anno a Ben Verwaayen) a ordinare il cambio di strategia, sulla scia delle pressioni degli investitori – critici verso il management reo di non aver ancora saputo sfruttare i benefici della rivoluzione mobile – e delle considerazioni degli analisti, secondo i quali la sofferenza del titolo sarebbe dovuta proprio all’assenza dal settore mobile, che seppure in affanno per la crisi mantiene un ottimo bacino di crescita.

Ma, mettono in guardia gli analisti, se l’ex monopolista non dovesse muoversi subito in questo senso, la situazione potrebbe essere non più facilmente recuperabile sul terreno della competitività, visto che già gli operatori mobili sul mercato offrono il collegamento internet attraverso le ‘chiavette’ Usb – che sfruttano le reti mobili 3G – e che anche l’ex divisione 02 lancerà presto un proprio servizio a banda larga da rete fissa.

 

A pesare sulle strategie mobili di BT, ricorda il quotidiano britannico, anche il pressoché totale fallimento del servizio Fusion, lanciato nel 2005 insieme a Vodafone. Il progetto, che avrebbe dovuto abbattere le barriere tra fisso e mobile coniugando i vantaggi degli standard mobili (2G e 3G) con quelli per la comunicazione wireless a corto e medio raggio, è stato sottoscritto da appena 45 mila utenti e BT ha finito per abbandonarlo.

 

L’accordo con BT potrebbe risultare una soluzione estremamente vantaggiosa anche per 3 UK, più volte data come prossima alla dismissione da parte della casa madre Hutchison Whampoa, di proprietà del tycoon Li Ka-Shing, a causa delle incerte condizioni finanziarie.

Sul mercato britannico, 3 UK e T-Mobile sono già legate da un accordo per la condivisione delle reti mobili di terza generazione. A ottobre del 2008, attraverso la joint venture Mobile Broadband Network Ltd (MBNL), i due operatori hanno sottoscritto un accordo quinquennale con BT per la fornitura dei collegamenti a banda larga tra le 7.500 stazioni base della rete 3G.

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