Italia
Si avvicina il giorno in cui gli abbonati Telecom Italia, per segnalare un problema o un disservizio, potranno rivolgersi a una persona in carne e ossa, senza perdere tempo e pazienza con gli addetti ai call center del 187.
Telecom Italia dovrà infatti aprire uno sportello utenti in ogni città, per curare i rapporti con gli abbonati meglio di quanto non avvenga ora con il servizio 187.
Lo ha reso noto il difensore civico regionale veneto Vittorio Bottoli, sottolineando che l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha accolto centinaia di migliaia di richieste giunte dai difensori civici e dalla polizia postale.
L’apertura di uno sportello utenti per ogni città rientra nell’ambito dei famosi e discussi impegni vincolanti proposti da Telecom Italia per favorire l’accesso dei concorrenti alla propria rete di accesso.
In base a questi impegni – riportati, precisamente, nei punti 67 e 74 – Telecom dovrà risolvere rapidamente i contenziosi con i consumatori soprattutto riguardo i servizi non richiesti e le bollette ingrossate dai servizi a sovrapprezzo e dovrà snellire i relativi processi aziendali anche con appropriate modifiche e semplificazioni organizzative.
Si tratta, ha spiegato il Capo di Gabinetto dell’Autorità, Guido Stazi, di “misure atte a deflazionare il contenzioso con gli utenti” e in grado di “dare soddisfazione alle numerose istanze che riceviamo” attraverso “l’istituzione di una sorta di sportello unico da parte di Telecom Italia”.
Il tutto – ha aggiunto Stazi – non avverrà per “via autoritativa”, in quanto l’Autorità non ha i poteri, ma sulla base degli impegni proposti dal gruppo e “resi vincolanti dalla nostra accettazione”.
‘Un ufficio per gli utenti è obbligatorio per legge”, ha affermato Bottoli sottolineando però che Telecom “ha sempre negato questa necessità sostenendo che bastasse il 187 del quale tuttavia è noto il disservizio”.
L’annuncio dovrebbe essere ufficializzato il prossimo 26 gennaio a Verona.
I soci di Telco, titolare del 24,5% del capitale ordinario di Telecom Italia, hanno intanto comunicato di aver accolto “con sorpresa” la notizia che la holding dovrà obbligatoriamente lanciare un’Opa in favore degli azionisti minoritari della brasiliana Tim participacoes, ai sensi dell’art. 254-A della legge brasiliana 6.404/76.
La richiesta, giunta nella notte da parte della Comissao de Valores Mobiliarios (l’organo di vigilanza brasiliano) potrebbe comportare secondo gli analisti un esborso intorno agli 800 milioni di euro, considerando il valore complessivo della società intorno ai 3 miliardi, e sarebbe obbligatoria per Telco “in quanto acquirente del potere di controllo indiretto di Tim Participacoes”, che fa capo a Telecom Italia attraverso Tim Brasil.
Telecom Italia controlla infatti il 100% di Tim Brasil, secondo operatore mobile brasiliano, che detiene a sua volta il 69,66% di Tim Participacoes, operativa nel Paese attraverso le società, controllate al 100% Tim Celular e Tim Nordeste.
I soci Telco – partecipata al 42,3% da Telefonica, al 28% da Generali, al 10,6% ciascuno da Mediobanca e da Intesa Sanpaolo e all’8,4% da Sintonia (Gruppo Benetton) – stanno valutando come muoversi, informa una nota.
CVM ha comunicato comunque che l’obbligo non comporta ‘alcuna obbligazione in capo a Telecom Italia, che ha provveduto prontamente a trasmettere la comunicazione ricevuta a Telco’.