Svezia
Inizio d’anno amaro per Ericsson, ma soprattutto per i dipendenti del colosso svedese, attivo nel settore delle infrastrutture per le telecomunicazioni.
Il quarto trimestre 2008 si è chiuso infatti con un calo degli utili netti del 30% a 4,1 miliardi di corone (374 milioni di euro) a fronte di un fatturato in aumento del 23% a 67 miliardi di corone (6,13 miliardi di euro).
Per l’intero esercizio Ericsson ha registrato un calo degli utili del 47% a 11,6 miliardi di corone (1,07 miliardi di euro), mentre il fatturato si è attestato a quota 208 miliardi di corone, in crescita dell’11%.
Sui risultati pesa in particolare la perdita registrata dalla joint venture Sony Ericsson, che ha chiuso il quarto trimestre con un rosso di 187 milioni di euro (contro utili di 373 milioni nello stesso periodo 2007) e un fatturato in calo da 3,77 a 2,91 miliardi di euro. Poco più di 24 milioni i telefonini venduti (in calo del 21% rispetto all’anno precedente) a un prezzo medio di 121 euro.
Il gruppo ha quindi annunciato che il piano di ristrutturazione avviato nel 2008 continuerà per forza di cose anche quest’anno con nuovi tagli dei costi, che prevedono, in particolare, ulteriori 5 mila licenziamenti a livello mondiale (di cui mille in Svezia), oltre ai 4 mila già precedentemente annunciati.
L’operazione di ristrutturazione, ha spiegato la società, costerà tra i 6 e i 7 miliardi di corone (oltre 700 milioni di dollari) e porterà risparmi annuali di 10 miliardi di corone entro la seconda metà del 2010.
L’annuncio dei nuovi tagli al personale e di finanze comunque relativamente solide è stato ben accolto dalla Borsa: a Stoccolma il titolo del gruppo guadagnava il mattinata oltre il 9%, nonostante gli analisti giudichino ancora insufficiente la liquidità, che si attesta su livelli inferiori del 10-15% rispetto alle attese.
E decisamente ottimista è anche il Ceo del gruppo, Carl-Henric Svanberg secondo cui l’anno appena trascorso è stato caratterizzato da “performance solide”, con vendite in crescita dell’11% e una “buona domanda per l’intero portfolio in tutto il mondo”.
In particolare, Svanberg evidenzia i buoni risultati ottenuti nel settore dei servizi professionali e la forte crescita dei margini operativi, nonostante le difficoltà di Sony Ericsson, causate dalla contrazione dei consumi a livello globale.
La recessione economica dilaga in tutto il mondo, anche se gli effetti sul mercato delle reti mobili non dovrebbero essere significativi, poiché gli operatori – secondo Svanberg – “godono di solide posizioni finanziarie”.
Rimane tuttavia difficile stabilire precisamente se e in che misura i consumatori ridurranno le spese per le comunicazioni e come reagiranno gli operatori.
Al momento, ha sottolineato quindi Svanberg, “Le nostre attività di rete non sono state toccate dalla crisi, ma sarebbe irragionevole pensare che sarà così anche nel 2009″ .
Per il futuro, Svanberg è ottimista e punta sulla banda larga mobile: “la comunicazione è una necessità umana basilare e le nuove tecnologie svolgeranno un ruolo fondamentale per lo sviluppo di una società prospera e sostenibile”.