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Cina: aumenta il numero di ragazzi affetti da web-dipendenza, mentre il governo continua la sua battaglia contro i siti ‘volgari’

Cina


Mentre il governo di Pechino intensifica la sua lotta contro i siti internet che ospitano contenuti volgari, cresce nel Paese il numero di ragazzi costretti a ricoverarsi per guarire dalla web-dipendenza.

 

Un soggetto può essere definito dipendente da internet quando arriva a trascorrere online 40 e più ore a settimana, presentando disturbi del sonno, mal di schiena, mal di testa, sindrome del tunnel carpale, stanchezza degli occhi, irregolarità nell’alimentazione.

 

In molti paesi asiatici, le patologie determinate dall’abuso dei nuovi mezzi di comunicazione sono già considerate un’emergenza sanitaria e la Cina è il primo Paese a definire la dipendenza da internet un vero e proprio disordine mentale, comparabile all’alcolismo o alla dipendenza dal gioco d’azzardo.

Nel paese, i ragazzi affetti da questo tipo di dipendenza vengono generalmente ricoverati in struttre psichiatriche ma è stato istituito anche il centro Taoran, specializzato proprio nella cura delle diverse patologie associate alla internet addiction, che vanno dalla Cybersex addiction – ossia tutte quelle attività che provocano eccitazione sessuale come la ricerca di materiale pornografico o gli incontri in chat erotiche – alla Cyber relational addiction, che consiste in un bisogno di instaurare relazioni amicali o affettive con persone incontrate on-line anche molto lontane fisicamente, fino alla dipendenza dai giochi virtuali interattivi.

 

I disturbi determinati dalla net-dipendenza non sono solo fisici: l’abuso di internet compromette infatti la vita relazionale e affettiva e spesso on-line nascono relazioni facilitate dall’anonimato, dalla semplicità del contatto virtuale e spesso a soffrirne è proprio il partner reale, isolato dal rifugio virtuale del soggetto dipendente.

Si registrano inoltre alterazioni dello stato di coscienza, depersonalizzazione, perdita del senso della propria identità personale che caratterizzano la trance dissociativa da videoterminale, che può presentarsi in soggetti dipendenti da Internet.

 

La clinica Taoran , che aiuta i ragazzi a uscire dalla dipendenza dal web e a rientrare nel mondo ‘off-line’ al prezzo di circa 1.500 dollari al mese, ultimamente non è riuscita a far fronte alle tantissime richieste di ricovero ed è stata costretta a spostare circa 60 ragazzi in una nuova struttura, nonostante la maggior parte degli internet-dipendenti venga di norma ricoverata in ospedali psichiatrici.

Molti di essi sono figli unici e si rifugiano per ore e ore negli internet cafè alla ricerca di amicizie o di svago, tanto da diventare – ha sottolineato Chen Kehan, uno dei medici della clinica – “sempre meno socievoli e più difficili da curare. Alcuni – ha aggiunto Kehan – sembrano aver perso molte delle capacità sociali necessarie per vivere fuori dal mondo virtuale”.

 

La Cina conta la più ampia base utenti internet del mondo: a fine 2008 erano infatti circa 298 milioni gli internauti nel paese, con un aumento di quasi il 42% rispetto all’anno precedente e nel paese si contano oltre 200 organizzazioni dedite alla cura della dipendenza dal web.

 

Si allarga, intanto, l’offensiva del governo di Pechino contro quei siti tacciati di diffondere contenuti volgari: bloccati dalle autorità 244 nuovi siti, oltre a quelli denunciati nei giorni scorsi – tra cui Google, Baidu e MSN – e costretti a chiedere scuse ufficiali agli utenti.

Sale dunque a 700 circa il numero di siti web chiusi dall’inizio dell’anno, con la scusa di voler combattere la pornografia, la pedofilia e il terrorismo.

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