Europa
Gli apparecchi elettrici ed elettronici in modalità standby consumano molta energia, ma non tutti lo sanno: per questo la Commissione europea ha adottato a dicembre una direttiva sulla ‘progettazione ecocompatibile’, volta a ridurre il consumo energetico in modalità standby di tutti gli elettrodomestici e prodotti elettronici per ufficio.
I prodotti in modalità standby consumano circa 50 TWh di energia elettrica all’anno nell’Unione europea: il regolamento mira a innescare una riduzione del 73% entro il 2020 con risparmi paragonabili al consumo di elettricità annuale della Danimarca.
In base ai dettami del nuovo regolamento, entrato in vigore il 5 gennaio, dal 2010 il consumo energetico in modalità standby di nuovi prodotti dovrà essere inferiore a 1 watt o 2 watt. Questi valori saranno ridotti nel 2013 a 0,5 Watt e 1 watt, approssimandosi così ai livelli raggiungibili con la migliore tecnologia disponibile.
I produttori di apparecchi domestici e prodotti per ufficio dovranno quindi adeguarsi alle nuove regole, ma c’è anche chi ha giocato d’anticipo e sostiene di essere già in linea coi limiti fissati dalla Ue.
Fujitsu Siemens Computers, ad esempio, ha annunciato che la maggior parte dei propri Pc professionali è già in grado di soddisfare i requisiti imposti dalla Direttiva Ue, grazie alla funzione “Low Power Soft Off”, integrata nei Pc della serie ESPRIMO C/E/P5730 ed ESPRIMO E/P7935, così come nella workstation CELSIUS W370.
Si tratta, ha spiegato la società, di “un settaggio pre-impostato che permette all’utente di ridurre il consumo di energia in standby a meno di un watt; questo tipo di configurazione porta energia solamente all’interruttore di accensione e spegnimento, sufficiente per “risvegliare” il sistema”.
La maggior parte dei Pc professionali Fujitsu Siemens Computers, sottolinea il gruppo, consumano già oggi meno degli 0,5 watt richiesti dalla direttiva Ue per il 2013, mentre lo Scaleo L è il primo PC eco-compatibile dedicato al mercato consumer. Numerosi notebook Lifebook, sottolinea inoltre la società, hanno ottenuto la prestigiosa certificazione Nordic Swan, unici portatili al mondo ad aver raggiunto questo prestigioso traguardo.
La società è sempre molto attenta all’impatto ambientale dei propri prodotti e nei mesi scorsi ha lanciato il marchio ‘Green IT‘ che permetterà ai clienti di identificare facilmente i dispositivi realizzati con tecnologie eco-compatibili e di determinare rapidamente le prestazioni dei prodotti in termini di efficienza energetica e impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita, dalla produzione fino al riciclo, in base a una serie di rigidi criteri.
Fujitsu Siemens Computers, come spiega una nota della società, ha avviato il proprio impegno nella tutela ambientale sin dal 1988, quando ha accettato di ritirare i dispositivi usati e riciclarli presso il proprio impianto di Paderborn, arrivando poi alla definizione di una serie di linee guida interne per la progettazione dei prodotti nel rispetto dell’ambiente all’inizio degli anni Novanta, fino al lancio nel 1993 del primo PC verde.
Secondo la logica del gruppo, “Adottare un approccio eco-compatibile non significa rinunciare all’ innovazione tecnologica. Le decisioni di acquisto dell’utente possono mettere in luce questo tema e obbligare le aziende produttrici ad allineare innovazione tecnologica e design all’ambiente”.
La Commissione Ue , sempre in materia di progettazione ecocompatibile, prevede di adottare al più presto quattro nuove misure – compreso il regolamento che prevede l’abbandono graduale delle lampadine a incandescenza – che permetteranno di risparmiare circa 125 TWh di energia elettrica entro il 2020, un valore paragonabile al consumo di elettricità annuale della Svezia.
I risparmi dovrebbero estendersi anche al resto del mondo, poiché molti dei prodotti oggetto del regolamento sono commercializzati su scala mondiale.