Mondo
L’economia mondiale è in recessione, ma c’è un settore che sembra non conoscere crisi e per il quale, anzi, il 2009 si prospetta come un anno d’oro: quello della criminalità informatica, che quest’anno concentrerà la sua attenzione sui dispositivi mobili e sui social network.
Virus, cavalli di troia e altri codici maligni, insomma, continueranno a proliferare, nonostante l’impressionante arsenale di contromisure posto in essere dalle aziende specializzate come Symantec, McAfee, Trend Micro, Kaspersky Lab, Panda Security o Sophos.
Queste ultime sono concordi nel sostenere che quest’anno si assisterà a un’impennata impressionante di minacce informatiche e, anche se molti credono che si tratti solo di un tentativo di tirare acqua al proprio mulino, in realtà i pericoli legati alla pirateria informatica sono numerosi e mutevoli e confermeranno anche quest’anno la scaltrezza dei cyberdelinquenti.
Le minacce saranno dirette sia ai dispositivi di accesso tradizionali (i Pc, quindi) che ai nuovi e sempre più complessi dispositivi mobili: chiunque navighi in internet da qualsiasi dispositivo potrà dunque finire nelle maglie del cybercrime.
“Gli internauti saranno esposti come non mai nel
Lo specialista in antivirus Magnus Kalkuhl ha sottolineato come i pirati informatici “sfrutteranno qualsiasi mezzo illegale per rubare e sfruttare i dati personali degli utenti internet – dal numero di conto corrente alle informazioni più private – o per truffarli attraverso l’utilizzo di falsi siti web concepiti al solo scopo di inserire malware o codici maligni nei pc”.
Oltre ai computer, anche i telefonini e le console entreranno quest’anno ufficialmente nella linea di fuoco dei pirati informatici: l’iPhone di Apple, l’Android di Google e tutti gli altri smartphone in circolazione o in arrivo sono sotto minaccia.
Anche in questo caso, gli hacker riusciranno a trarre il massimo vantaggio dalle falle alla sicurezza di questi dispositivi, sfruttando qualsiasi breccia per immettersi nei sistemi: oltre a sms e mms, non saranno risparmiate le tecnologie ‘contacteless’ come NFC e RFID.
Raimund Genes di Trend Micro parla invece dei pericoli legati alle applicazioni web 2.0: “la diffusione di codici maligni non avverrà quasi più via emali nel 2009, ma quasi esclusivamente via internet”.
Bisogna infatti tener conto del fatto che siti come MySpace e Facebook rappresentano una vera miniera d’oro per i ladri d’identità e che la maggior parte dei software antivirus sembrano sorpassati, nonostante per combattere il cybercrime, i grandi editori di software si affidino sempre più frequentemente ai servizi di hacker più o meno pentiti.
Secondo uno studio Forrester Research, le spese relative alla sicurezza informatica delle aziende rappresenteranno il 12,6% delle spese legate ai sistemi d’informazione.
Sarà sufficiente per arginare le sempre nuove minacce e per mettere al sicuro le informazioni veicolate attraverso le reti di comunicazione?