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Nokia ha deciso di fermare la produzione dell’unico telefonino che prevedeva l’integrazione della tecnologia di accesso mobile a internet WiMax.
“Lo sviluppo del modello N810 WiMax Edition ha raggiunto la fine del suo ciclo di vita”, ha detto un portavoce della società finlandese, il cui rapporto col WiMax è stato attraversato nel corso degli anni da una serie di conferme e ripensamenti.
Una dimostrazione delle potenzialità del telefonino era stata effettuata ad aprile a Roma.
Il gruppo è stato fra i membri fondatori del WiMax Forum, ma aveva a un certo punto deciso di abbandonarlo, quando sembrava che il WiMax fosse solo un rimpiazzo sulle lunghe distanze per le tecnologie Internet a banda larga via cavo e destinato dunque ad aree marginali del mercato.
Nokia è rientrata nel Forum nel 2005, quando si cominciava appena a parlare della versione mobile 802.16e e ha anche siglato una serie di accordi al fine di accelerare lo sviluppo di chip adeguati sia ai dispositivi mobili che ai laptop, oltre che di elaborare le adeguate strategie per implementare infrastrutture di rete che forniscano una copertura adeguata e affidabile.
A gennaio del 2006, tuttavia, dopo la standardizzazione di 802.16e da parte dell’IEEE e l’ingresso sul mercato dei primi chipset completi per la gestione delle comunicazioni nei dispositivi mobili, il numero uno mondiale dei cellulari aveva comunicato di voler mettere in stand-by lo sviluppo della tecnologia per potersi rendere conto dell’effettiva evoluzione del mercato.
I dubbi circa le potenzialità del mercato e le difficoltà tecniche sembravano però essere nuovamente svaniti in casa Nokia in seguito a un’alleanza siglata con Intel e Nokia Siemens Networks i cui frutti – spiegava il vicepresidente di Nokia Multimedia, Ari Virtanen – avrebbero permesso a chiunque “di utilizzare internet – per guardare video, ascoltare musica in streaming o cercare informazioni – in mobilità e senza compromessi sulla qualità dell’esperienza”.
Gli sviluppi del mercato, dunque, non devono essersi dimostrati all’altezza degli investimenti, almeno non di fronte all’avanzata della tecnologia LTE – Long Term Evolution che, raccogliendo tutte le tecnologie di accesso mobile a banda larga in un ambiente completamente basato sul protocollo IP e garantendo velocità di download sulle reti mobili fino a 100 Mbps e costi per Mbyte molto più contenuti rispetto agli attuali, dovrebbe generare una notevole riduzione delle spese operative e un incremento dei profitti legato alla creazione di nuovi servizi IP-based.
Secondo gli analisti, il WiMax pur essendo in vantaggio di almeno due anni in termini di sviluppo, soffre il fatto di non essere compatibile con l’Umts come lo è LTE, che sarà probabilmente utilizzato anche per aggiornare le reti CDMA.
L’industria è al lavoro anche allo sviluppo dell’HSPA+, che potrebbe offrire le stesse performance nella banda 5MHz.