Mondo
Con produttori di televisori che moltiplicano le capacità di collegamento a internet e portali che sviluppano le applicazioni dedicate alla televisione, le differenze tra i due media si assottigliano sempre di più.
In occasione dell’inaugurazione del Ces di Las Vegas, il più grande salone mondiale dedicato all’hi-tech, il presidente di Microsoft, Steve Ballmer, ha dichiarato che tra un po’ “non esisteranno più frontiere tra televisore e computer”.
Yahoo! è già molto avanti in questa esperienza. Nell’agosto scorso ha stretto un’alleanza strategica con Intel e ieri ha annunciato d’aver avviato una collaborazione con i produttori Samsung, Sony, LG Electronics, VIZIO e Toshiba, che dalla prossima primavera consentirà “di far vivere una nuova esperienza internet e Tv a milioni di utenti nel mondo”.
Grazie ai widget si potrà consultare la posta elettronica, seguire l’andamento della Borsa e usare le applicazioni di Yahoo! senza dipendere dalla Tv.
La scorsa settimana Boo-Keun Yoon di Samsung ha spiegato che “Questa nuova interfaccia consente ai telespettatori di interagire e collegarsi con diversi servizi internet preferiti a livello personale”.
Con MySpace, gli utenti potranno gestire le loro uscite o organizzare una serata televisiva a distanza con un semplice click sul telecomando.
Yahoo! ha promesso che anche altri partner parteciperanno a questa innovazione, rivelando che eBay, i quotidiani Usa Today e New York Times, le catene di noleggio di film Netflix e Blockbuster, Amazon e il sito di mini-blog Twitter (TM), potrebbero diventare accessibili da un programma televisivo.
YouTube, dalla sua, si è alleato con la sudcoreana LG che la scorsa settimana aveva annunciato una partnership con Netflix.
Tutte queste innovazioni riguardano abitudini ormai ben radicate, come quella di scaricare dalla rete film e programmi televisivi.
Secondo John Jacobs, analista di Display Search, i nuovi televisori presentati da Samsung e Toshiba che integrano internet, senza dispositivi intermediari, sono particolarmente ambiziosi.
Per Jacobs, resta un problema che è quello che riguarda alcuni problemi pratici per gli internauti-telespettatori.
Due le ragioni: “bisogna far combaciare materiale di differenti marchi e poi, soprattutto, negli Stati Uniti c’è la questione della banda larga, che è troppo costosa e troppo lenta”.
Ciononostante un’indagine pubblicata ieri rileva che esiste il mercato per il matrimonio tra pc e Tv: quasi tre quarti (71%) degli americani intervistati dalla società di software Oregan Networks e Micronas vorrebbero disporre di un browser sul proprio televisore.