Cina
Il 2009 sarà davvero l’anno buono per lo standard 3G cinese?
Il governo di Pechino lo dava per pronto già nel 2004 e così di anno in anno si sono rincorsi annunci sull’imminente assegnazione delle licenze.
Il debutto era infine atteso per le Olimpiadi della scorsa estate, ma il TD-SCDMA non ha potuto fare il suo debutto neanche da questo prestigioso palcoscenico.
Recentemente, il ministro dell’industria Li Yizhong ha infine dichiarato che le licenze verranno rilasciate all’inizio del 2009 e che gli operatori mobili si apprestano a investire 40 miliardi di dollari nelle reti di nuova generazione. Il governo, ha aggiunto il ministro, darà un “forte sostegno” allo sviluppo della terza generazione cinese.
Nei prossimi due anni, dunque, si dovrebbe dare un colpo d’acceleratore al TD-SCDMA, tecnologia ‘casalinga’ nata per competere con gli standard ‘occidentali’ W-CDMA (wideband CDMA) e CDMA2000 EV-DO (evolution data optimized), utilizzati nel resto del mondo.
Lo standard è stato sviluppato per dare impulso all’industria tlc cinese e ridurre la dipendenza dai vendor stranieri: la maggior parte dei diritti della tecnologia sono detenuti da aziende locali e le origini dello standard fanno sì che molti dei maggiori player nella catena di valore del TD-SCDMA siano cinesi.
Per questo le parole del ministro rafforzano la convinzione che i vendor stranieri dovranno lottare duro per ottenere un posto sul mercato: gli analisti concordano sul fatto che ad ottenere le commesse più sostanziose saranno compagnie cinesi come ZTE e Huawei.
In vista dell’attribuzione delle licenze, la scorsa primavera il governo di Pechino ha avviato la riorganizzazione del settore tlc, incoraggiando una serie di fusioni tra i maggiori operatori del Paese per dare vita a tre gruppi nazionali dagli originari sei e aumentare così la competitività dell’industria.
Il piano, messo a punto dal ministero delle Finanze, dal ministero dell’Industria e dalla Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme, dovrebbe aiutare i due maggiori operatori di rete fissa a competere con China Mobile, che controlla il 70% del mercato domestico, il maggiore mercato wireless e internet del mondo per numero di utenti.
La Cina conta già più utenti mobili di Stati Uniti e Giappone messi insieme, ma le prospettive di crescita sono enormi, se si pensa che 6 cinesi su 10 ancora non possiedono un cellulare e l’84% della popolazione – composta da circa 1,3 miliardi di persone – non può accedere al web.
Secondo le cifre fornite dal ministro Li, i profitti totali dell’industria cinese delle telecomunicazioni sono cresciuti da gennaio a novembre del 7,6%, ma gli obiettivi per il 2009 sono stati ridotti a causa del rallentamento globale dell’economia. “L’industria – secondo il ministro – sta attraversando profondi cambiamenti e dovrà affrontare sia l’attuale crisi economica che il problema della transizione”.
Soltanto China Mobile, comunque, otterrà una licenza TD-SCDMA, mentre China Unicom gestirà una rete WCDMA e China Telecom utilizzerà la tecnologia CDMA 2000.