Italia
A maggio, tra l’11 e il 22, la Valle d’Aosta passerà interamente dal sistema televisivo analogico al digitale terrestre. Con la Sardegna è stata apripista in Italia nella sperimentazione della nuova tecnologia di trasmissione radiotelevisiva.
Dopo una prima fase, che ha coinvolto solo alcuni comuni, “…Al momento sono in corso valutazioni e analisi per come provvedere a migliorare e potenziare la ricezione su tutto il territorio valdostano“, ha precisato il presidente della Regione, Augusto Rollandin.
Il 16 aprile 2007, Aosta e sedici comuni valdostani avevano spento il segnale analogico, entrando a far parte di quel progetto europeo che vede nella televisione digitale un mezzo per migliorare la qualità dell’informazione, della cultura e dei servizi.
A maggio sarà, quindi, la volta di altri 58 Comuni, che potranno così beneficiare dei vantaggi della nuova modalità di trasmissione: più qualità nell’audio e nel video, più quantità nei canali disponibili.
A questo proposito, il presidente Rollandin ha evidenziato che uno studio particolare riguarda la comunità Walser , per individuare le soluzioni possibili per trasmettere programmi in lingua tedesca.
“Dobbiamo tenere conto – ha aggiunto – che le soluzioni siano compatibili con gli eventuali investimenti necessari. Sul digitale terrestre saranno anche trasmessi, oltre che i programmi in lingua italiana, anche quelli francofoni”. Intanto, la programmazione del canale ‘ConsVda’, che trasmette sul digitale terrestre l’attività del Consiglio Valle, è stata di recente ampliata, con approfondimenti, interviste e notizie.
Prima della Valle d’Aosta ci sarà lo switch-off del Trentino, previsto per la mezzanotte del 15 febbraio.
Dotarsi del decoder o delle nuove televisioni in grado di captare direttamente il segnale in digitale è quindi un’esigenza, che gli addetti ai lavori hanno discusso in un convegno a Trento.
Nella prima fase saranno 104 su 223 i comuni trentini interessati, coperti dai ripetitori della Paganella e del monte Finonchio con un’incursione su cinque comuni Veneti e su sette della provincia di Bolzano, poi gradualmente i rimanenti trentini, entro il 15 ottobre 2009. Si potranno vedere 28 canali nazionali in chiaro, 4 ad alta definizione e in più l’offerta a pagamento di Mediaset e La7 e le emittenti locali, Rttr e Tca.
E’ previsto un bonus statale di 50 euro per l’acquisto del decoder interattivo, che in media costa dai 50 ai 100 euro, per i residenti dai 75 anni in su che pagano il canone Rai. A ribadirlo a Trento è stata una dirigente del ministero per lo Sviluppo economico responsabile per le comunicazioni, Eva Spina, di fronte a una protesta del Partito Pensionati del Trentino per i costi del decoder, davanti al teatro dove si è tenuto il convegno.
Secondo il partito dell’on. Fattuzzo, “…si tratta di un vero esproprio di Stato, perché chi non acquisterà il decoder del televisore analogico lo dovrà necessariamente rottamare, con un danno ingiustificato per il cittadino che si troverà,dopo averlo pagato, con un televisore inservibile”.
Gli attivisti del Partito Pensionati hanno distribuito un volantino, nel quale si ricorda, che in Trentino i beneficiari della ‘social card’ spenderanno la prima rata mensile per l’acquisto del decoder se vorranno vedere la Tv, mentre soltanto gli ultra settantacinquenni disporranno del bonus statale di 50 euro.
Il 20 e 21 gennaio prossimi si terrà intanto a Roma, presso l’Auditorium Parco della Musica (Sala Sinopoli), la IV Conferenza Nazionale sul Digitale Terrestre.
Si tratta di un appuntamento annuale, che i soci DGTVi (Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, DFree, nonché le associazioni di televisioni locali Aeranti Corallo e FRT) convocano per fare il punto sulla diffusione del digitale terrestre in Italia in vista del progressivo passaggio al digitale dell’intero sistema televisivo italiano.
DGTVi organizza questo incontro che, dopo la transizione al digitale della Sardegna e la calendarizzazione per aree indicata dal Ministero per lo Sviluppo Economico, avrà come titolo “Niente è come prima”, a significare il cambiamento in atto con il quale le istituzioni, le emittenti nazionali e locali e gli utenti devono e dovranno confrontarsi.