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Rai: Aduc, ‘La Corte dei Conti ha reso pubblica la relazione sulla gestione finanziaria, avvallando la politica illegale di via Mazzini’

Italia


L’Assemblea nazionale francese ha approvato la soppressione della pubblicità su France Télévisions tra le ore 20 e le 6.

In una nota l’Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori) ricorda che dal prossimo 5 gennaio i francesi, nelle ore anche di massimo ascolto come quelle dopo le 20, potranno vedere France 2 e France 3 senza il tormentone delle interruzioni pubblicitarie. L’iter legislativo non è ancora concluso, infatti, questa settimana si studierà come fiscalmente compensare la mancanza di questi introiti, ma la maggioranza parlamentare in materia è solida.

 

Una notizia che non possiamo non valutare a confronto con ciò che sta accadendo nel nostro Paese sulla Rai“, ha detto Vincenzo Donvito, presidente Aduc.

Sottolineando che “Nei giorni scorsi la Corte dei Conti ha reso pubblica la relazione sulla gestione finanziaria della Tv italiana di Stato, avvallando la politica illegale di via Mazzini: nessun rilievo sull’assenza di contabilità separata per la gestione del servizio pubblico finanziata dal cosiddetto canone; omissione sulla non ottemperanza all’obbligo di pubblicare su apposito sito Internet i compensi per le consulenze esterne; avvallo dei falsi dati statistici della Rai sull’evasione del canone. Una relazione sulle cui omissioni è stata anche presentata una interrogazione parlamentare da parte dei senatori Donatella Poretti e Marco Perduca“. (Leggi Interrogazione 11 dicembre 2008)

 

Nel contempo il Governo italiano, ha detto ancora Donvito, continua a non rispondere a interrogazioni parlamentari che denunciano l’evasione del canone da parte del 95% delle imprese per oltre un miliardo di euro all’anno e con la complicità della stessa Rai (Leggi Interrogazione 11 giugno 2008 e 10 novembre 2008).

 

Per l’Aduc, quindi, da una parte abbiamo la Tv pubblica francese che, su temi decisamente delicati per la gestione economica della Tv di Stato, ne parla serenamente in Parlamento, decide con maggioranza e opposizione e viene incontro all’interesse pubblico: c’è qualcuno che gradisce vedersi la Tv con continue interruzioni pubblicitarie?

Dall’altra abbiamo la Rai nelle condizioni di cui sopra, con debiti e istituzioni che, anche a fronte di esplicite denunce dal loro stesso interno, hanno scelto omissioni e silenzio, con la complicità quasi totale dei partiti di maggioranza e opposizione”.

 

“Ne prendiamo atto – ha concluso Donvito – e rilanciano le nostre iniziative ‘extra-parlamentari’ per non pagare il canone/imposta e per l’abolizione dello stesso a partire dalla privatizzazione della Rai”. (r.n.)

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