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NGN: mancato accordo tra operatori, in Francia si blocca lo sviluppo della fibra ottica

Francia


Battuta d’arresto per la fibra ottica in Francia dove il mancato accordo tra operatori sta ostacolando lo sviluppo di questa tecnologia di connessione super veloce necessaria davanti al boom del traffico internet.

 

Il governo intende fare della Francia “uno dei leader europei nella banda super veloce“, con l’obiettivo di arrivare ad almeno 4 milioni di famiglie abbonate entro il 2012, ma oggi sono solo 150.000 e la strada da percorrere sembra ancora lunga.

“In Europa, al di fuori dei Paesi del nord, lo sviluppo non è veramente cominciato”, ha detto Gérard Pogorel, ricercatore di Télécom ParisTech, che ha aggiunto: “Tre quarti della fibra nel mondo si trovano in Corea e Giappone”.

 

E così mentre l’Italia si impegna a stanziare 1 miliardo di euro per la realizzazione di una rete di nuova generazione (NGN) in fibra ottica, in Francia si litiga.

La cifra corrisponde grossomodo al 10% della spesa totale necessaria per completare i collegamenti con le case degli italiani, valutata dal sottosegretario alle comunicazioni, Paolo Romani, in circa 10 miliardi di euro.

 

L’ostacolo maggiore per i nostri cugini d’oltralpe è la mancanza di accordo tra operatori sul modo di sviluppare la fibra sulla parte terminale. Si oppongono due modelli: la mono-fibra e la multi-fibra.

Se Sfr e Orange hanno trovato l’intesa, lo stesso non si può dire di Free (Iliad) che ritiene l’accordo – che prevede la mono-fibra e una sperimentazione limitata in multi-fibra – non rispetti “né la concorrenza, né il libero accesso delle famiglie alle differenti offerte”.

 

Il governo non ha ancora preso una posizione ufficiale nonostante il Segretario di Stato per l’Economia digitale, Eric Besson, aveva fatto sapere che, se non si fosse trovato l’accordo entro fine ottobre, avrebbe adito l’Autorità delle tlc (Arcep).

 

Per Pogorel, una soluzione potrebbe essere quella delle aste, come è avvenuto in Australia.

Intanto, mentre lo sviluppo della fibra ottica necessità di quasi 10 miliardi di euro per dieci anni, gli operatori hanno recentemente annunciato un pausa o un rallentamento dei loro investimenti.

 

Roland Montagne di Idate (Istituto dell’audiovisivo e delle telecom in Europa) ha dichiarato che in Francia ci sono al momento 3,4 milioni di abitazioni che possono essere collegate in fibra contro gli 8,8 milioni recensiti in Europa.

 

Per quanto riguarda il nostro Paese?

La banda larga e le reti di nuova generazione sono il perno centrale di tutta una serie di nuovi servizi essenziali per lo sviluppo socio-economico di un Paese come l’Italia, che però ancora fa fatica a tenere il passo con il resto d’Europa, così come l’Europa arranca rispetto al resto del mondo, Asia e Giappone in particolare.

Nel primo trimestre, la Ue contava 1,2 milioni di accessi in fibra ottica: in Italia si contano 15,9 connessioni a banda larga ogni 100 abitanti (su una media europea al 18,2%), ma l’accesso in fibra ottica si attesta allo 0,5% del totale, mentre in Giappone già 12 milioni di case sono collegate in fibra ottica e negli Usa si è a quota 3 milioni.

Un gap riconducibile alla cronica mancanza di infrastrutture alternative a quelle dell’ex monopolista.

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