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Tlc: Alcatel-Lucent non lascerà il settore mobile. Verwaayen, ‘Siamo in linea per rispondere alla domanda di tecnologie 4G’

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Il Ceo di Alcatel-Lucent, Ben Verwaayen, ha smentito i rumors che davano per imminente la cessione delle attività legate alla telefonia mobile.

Nei giorni scorsi, diversi osservatori avevano avanzato l’ipotesi che il gruppo franco americano potesse decidere di uscire dal mercato delle infrastrutture per la telefonia mobile, al fine di ridurre i costi e tutelare la propria redditività.

 

Verwaayen ha sottolineato che il gruppo gode di una solida posizione finanziaria, dichiarando inoltre che esso è perfettamente in grado di rispondere ai requisiti del mercato per la tecnologia dei telefonini di quarta generazione”, proprio perchè anche in un contesto difficile ha continuato a investire in ricerca e sviluppo. “L’innovazione è l’ancora di salvezza per il futuro e non continuare su questa strada – ha aggiunto – sarebbe un suicidio”.

Le attività operative di Alcatel-Lucent hanno registrato nell’ultimo trimestre un flusso di cassa positivo e gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti nonostante un contesto macroeconomico più difficile del previsto, anche se difficoltà si sono avute a causa del continuo declino delle attività CDMA e della riduzione degli investimenti di alcuni clienti nei mercati sviluppati, in particolare nell’accesso fisso e nelle reti ottiche.

Questi rallentamenti sono stati in parte bilanciati dalle forti performance di alcune attività quali il W-CDMA, l’NGN e le reti sottomarine e dalla crescita dei segmenti Enterprise e Servizi.

Nei giorni scorsi il gruppo ha sottoscritto un contratto da 230 milioni di dollari con China Telecom per potenziare la capacità e la copertura della rete mobile voce e dati nel paese.

 

Alcatel-Lucent annuncerà il prossimo 12 dicembre i dettagli di un piano volto a ridefinire la strategia e alleggerire il portafoglio, ma questo ‘alleggerimento’ sembra non prevedere la cessione delle attività legate alla telefonia mobile e la trasformazione della società in un vendor di infrastrutture fisse.

Bisogna intervenire piuttosto sul fronte della redditività che, come ha sottolineato lo stesso Verwaayen alla presentazione degli ultimi risultati trimestrali, “rimane insoddisfacente, con un margine lordo attestatosi nella parte bassa del range previsto per il terzo trimestre, a causa dello spostamento negativo del mix prodotti e geografico”.

 

Alcuni giorni fa l’analista Thomas Langer di West LB sottolineava che il business mobile di Alcatel-Lucent è relativamente più piccolo rispetto a quello dei concorrenti Ericsson e Nokia Siemens, ma nonostante questo rappresenta il 30% delle entrate. Senza la divisione wireless, inoltre, il gigante franco-americano potrebbe perdere competitività nel contesto della convergenza e dei servizi IP, trovandosi relegato “alla storia del fisso: rame, fibra ottica, software e integrazione”.

 

Le stesse motivazioni che hanno spinto negli anni scorsi la svedese Ericsson a investire più risorse nel settore delle infrastrutture di rete fissa.

 

Nell’ultimo trimestre Alcatel-Lucent ha ridotto fortemente le perdite, portandole a 40 milioni di euro, rispetto al rosso di 345 milioni dell’anno precedente, e ha confermato gli obiettivi per il 2008, tra cui quello di un margine operativo lordo tra il 2% e il 5% del fatturato.   

 

Il fatturato trimestrale si è attestato a 4,09 miliardi di euro e il margine lordo è stato pari al 32,5% dei ricavi.

Per il 2008, il gruppo franco-americano si mantiene prudente, in ragione “del rallentamento macroeconomico” e punta sempre su un mercato mondiale “stabile a tasso di cambio costante”. Sulla base delle prospettive per il quarto trimestre, l’azienda prevede anche una sostanziale riduzione del debito netto che attualmente si attesta a 600 milioni di euro.

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