Italia
Il mercato italiano dell’IT nel 2009 (+1.2%) appare ancora in crescita nonostante l’aggravarsi della fase recessiva, trainato dalla domanda di software (+3.9%), mentre cala l’hardware, secondo le più recenti analisi di EITO.
“La crescita della domanda IT attesa nel 2009, anche se con tassi più contenuti rispetto all’anno precedente e pur in presenza di netto calo degli investimenti – afferma il Presidente di EITO Bruno Lamborghini – dimostra che il sistema industriale italiano riconosce il ruolo degli investimenti IT per ridurre i costi e generare efficienze, proprio in un momento di crisi e difficoltà economiche”.
In particolare, si attende una sensibile crescita della domanda del software (+4% circa, superiore alla crescita media, +2.8%, prevista per il mercato europeo nel suo complesso), mentre in leggera ripresa (+1.1% ) si prospetta il mercato dei servizi IT , peraltro con tassi distanti dalla media europea (+3.4%).
“E’ indubbio che sia la dimensione che la crescita della domanda dei servizi IT in Italia appare estremamente debole rispetto a quanto accade negli altri mercati europei a causa in particolare della frammentazione della domanda e della offerta”, come sottolinea Bruno Lamborghini.
La domanda di hardware si presenta in calo (-0.3% in particolare per le forti riduzioni di prezzo e riduzioni di spesa da parte del mercato consumer (tendenza peraltro ancor più marcata nella media europea).
Il mercato italiano dei servizi di telecomunicazione nel 2009 è previsto in leggera ripresa (+1.6%) rispetto alla crescita zero stimata per il 2008 (anno penalizzato anche dagli interventi regolatori), mentre prosegue il calo della domanda di apparecchiature, incluso i terminali (- 2.5%). Nella media europea la domanda di servizi di telecomunicazione (carrier services) si presenta nel 2009 con crescita zero.
“Non appare esservi una precisa correlazione diretta tra la domanda del settore telecomunicazioni ed il ciclo economico, mentre sul suo andamento influiscono di più gli interventi regolatori ed i piani di investimenti di lungo termine”, ha commentato Lamborghini.
“L’anomalia strutturale italiana della inadeguata dimensione del mercato IT – ha concluso il presidente EITO – appare evidente se si confronta il peso del mercato europeo dell’IT rispetto al totale ICT (47%) con la percentuale dell’IT sul totale ICT per l’Italia (35%), mostrando che qualora si raggiungesse in Italia una ‘distribuzione europea’ tra IT e TLC (mantenendo l’attuale livello di domanda TLC dell’Italia, che risulta assolutamente in linea con la media europea), la domanda IT in Italia dovrebbe passare da 23 miliardi di Euro a 35 miliardi, con un incremento del 50%, un obiettivo che consentirebbe di informatizzare il paese in termini di domanda e di effetti sull’offerta e quindi la competitività dell’intero sistema industriale”.