Unione Europea
Nel 2008 cala la diffusione di internet in Italia. Le famiglie che accedono alla rete sono il 42% rispetto al 43% del 2007.
Sono i dati diffusi oggi da Eurostat, l’ufficio europeo di statistica, in un’indagine sull’uso internet da parte delle famiglie e dei privati nel primo trimestre 2008.
L’inchiesta è stata condotta su persone tra i 16 e i 74 anni. Alle famiglie è stato chiesto dell’accesso a internet da casa, mentre ai singoli utenti sulle attività svolte sul web, da casa o altri luoghi, nel corso dei tre mesi precedenti l’indagine.
L’Italia si colloca al terz’ultimo posto, peggio del Bel Paese solo la Bulgaria (25% ma in aumento rispetto al 2007) e la Romania (30% ma in aumento rispetto al 2007). Al top l’Olanda (86%), poi Svezia e Norvegia (84%), Danimarca (82%), Lussemburgo (80%) e Germania (75%), Regno Unito (71%).
Gli italiani usano internet per informazioni sui viaggi (20%), poi le news (17%) e la salute (16%).
Segnano il passo anche gli accessi delle famiglie alla banda larga, solo il 31%, contro una media Ue del 48%, peggio solo Romania (13%), Bulgaria (21%), Grecia 22%. Siderale la distanza dell’Italia dalla Germania (55%) e dalla Francia (57%), ma anche dalla piccola Estonia (54%). Al top degli accessi alla banda larga ci sono l’Olanda (74%) e
Dal Rapporto Eurostat emerge anche che solo il 13% degli italiani, contro il 29% degli europei, utilizza i servizi bancari online.
Nell’Unione, nei primi tre mesi dell’anno, è stato calcolato che il 60% delle famiglie aveva un accesso a internet, una percentuale che tuttavia per l’Olanda sale fino all’86%, seguita dalla Svezia all’84% e dalla Danimarca all’82%. In Italia invece la percentuale si ferma al 42%, anche se vanno peggio Bulgaria (25%), Romania (30%) e Grecia (31%). Per quanto riguarda la connessione alla banda larga l’accesso delle famiglie nell’Ue e’ risultata pari al 48% contro il 31% dell’Italia.
Nel complesso l’Italia resta agli ultimi posti anche per l’uso di internet nei contatti dei cittadini con la pubblica amministrazione con un 15% contro una media Ue del 28%, nella ricerca di informazioni sulla salute con un 16% contro una media sempre del 28%, per la lettura di giornali e riviste online con un 17% contro un 26%.
Ancora più bassa la percentuale di italiani (7% contro una media Ue del 25%) che ordina prodotti o servizi online e di chi cerca sul web lavoro o invia curriculum e richieste d’impiego (7% contro