Italia
L’aiuto allo sviluppo della piccola e media editoria? Viene dalle tecnologie: le librerie online rappresentano oggi il 5% delle vendite dei canali trade e crescono con tassi percentuali a due cifre. I titoli stampati in digitale sono il 28% dei titoli di varia adulti pubblicati dalle case editrici italiane (quasi uno su tre); nel 2007 erano il 22%. Di questi 15.500 titoli, tanti ne sono stati stampati in print on demand, non meno del 40% sono di piccole e medie case editrici che in questo modo riescono a gestire meglio la “coda lunga” delle vendite, rispondere alla domanda di libri sempre più personalizzata e di nicchia, avere magazzini più leggeri e immobilizzi finanziari meno onerosi. Tanto più che le tecnologie di stampa iniziano a offrire soluzioni di qualità (un aspetto a cui la piccola editoria tiene in particolare) anche sulla stampa a colore a bassa tiratura.
Sono solo alcune delle anticipazioni dei dati che saranno presentati nel corso di Più libri più liberi, la Fiera della piccola e media editoria organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE), in programma dal 5 all’8 dicembre al Palazzo dei Congressi dell’EUR a Roma, che nella giornata del 7 dicembre affronterà il tema dello snodo tra mondo digitale e Internet e piccola editoria. Stampare i libri in piccole tirature o personalizzandone i contenuti su bisogni sempre più di nicchia significa infatti maggiori possibilità di offrire – nel rispetto del diritto d’autore – contenuti di qualità (uno dei fattori competitivi in cui eccelle la piccola e media editoria universitarie e scientifica) legati all’aggiornamento professionale dentro e fuori l’azienda, come sarà discusso nel convegno
La stampa digitale tra piccole tirature, colore, personalizzazione del prodotto, a cura di Giornale della libreria e di Più libri più liberi, in programma alle 10.30 nella Sala Smeraldo del Palazzo dei Congressi dell’EUR. Oppure, come si vedrà da una indagine che verrà presentata da Istat nel convegno La formazione professionale tra lettura e nuove tecnologie, a cura di Giornale della libreria e di Più libri più liberi, previsto alle 14 sempre nella Sala Smeraldo, il 38% di dirigenti, liberi professionisti, imprenditori dichiara di aver letto libri per motivi professionali, ma anche nel 56% dei casi fatto ricerche di materiali online nell’ambito del corso che stavano frequentando, e nel 43% cercato libri o articoli attraverso Internet.
La terza giornata degli incontri professionali di Più libri più liberi si chiuderà con un ulteriore sguardo al futuro con il convegno Quando la rete è femminile: donne e nuove tecnologie, a cura di Giornale della libreria e di Più libri più liberi, in programma alle 16 sempre nella Sala Smeraldo. Il pubblico che utilizza le nuove tecnologie, una volta tradizionalmente maschile, oggi, come per la lettura, registra una crescita del pubblico femminile. In alcune fasce di età – quelle più giovani – il sorpasso sta già avvenendo. Secondo i dati dell’Osservatorio permanente dei contenuti digitali, che verranno presentati in questo terzo incontro già oggi tra le 14-24enni le heavy user di Internet sono il 44% contro il 41-42% dei loro coetanei maschi. Oppure il 75% delle 14-19enni frequentano almeno una volta la settimana i sistemi tipo Messenger contro il 55% dei maschi. Questo processo di “femminilizzazione” della rete si sta traducendo in nuove professioni e nuovi linguaggi?