Cybercrime: la Ue adotta nuova strategia. Squadre di pattugliamento online e più collaborazione tra forze di polizia per arginare il crimine

di Raffaella Natale |

Unione Europea


Commissione europea

Il Consiglio dei ministri dell’Unione europea ha votato per una nuova strategia della Commissione Ue per rafforzare la lotta contro la criminalità informatica.

Il nuovo piano prevede per i prossimi cinque anni l’inserimento di nuove misure operative come, per esempio, cyber pattuglie, squadre investigative comuni, ricerca in remoto e scambio di informazioni tra le Authority incaricate di vigilare sul rispetto della legge, per rendere più incisiva la battaglia al cybercrime.

In una nota la Ue sottolinea che la pirateria è purtroppo una crescente minaccia per la società di oggi.

Gli Stati membri subiscono quotidianamente migliaia di attacchi contro i loro sistemi informativi e crescono i pericoli legati a fishing, spamming, furto delle identità e pedopornografia.

Stando agli ultimi dati disponibili, negli ultimi cinque anni è quadruplicato in rete il numero delle immagini di bambini vittime di abusi sessuali e la metà di tutti i reati commessi sul web riguarda la produzione, distribuzione e vendita di pornografia infantile.

Le nuove disposizioni vengono fuori da una forte cooperazione tra la Commissione Ue , la presidenza francese e gli altri Stati membri.

La nuova strategia raccomanda di rafforzare la collaborazione nel contrasto del fenomeno tra polizia e settore privato, attraverso una migliore condivisione delle informazioni sui metodi investigativi.

Bruxelles incoraggia inoltre le parti a rispondere prontamente alle richieste di informazioni, sostenendo le azioni di ricerca da remoto, la previsione di cyber pattuglie per il monitoraggio online dei criminali e la conduzione di indagini congiunte allargate al di là delle frontiere.

La Ue invita anche alla costituzione in tempi rapidi di una piattaforma per raccogliere le segnalazioni, dove sarebbe più facile reperire le relazioni sui reati commessi online, come ad esempio la pubblicazione di contenuti illegali, che consentirebbe il controllo incrociato da parte dell’Europol.

La Commissione ha già stanziato 300,000 euro per l’Europol per consentire di mettere a punto questa piattaforma.

Il vicepresidente, Jacques Barrot, ha sottolineato l’importanza di questa strategia, sottolineando che “…incoraggia la necessaria cooperazione operativa e lo scambio di informazioni tra gli Stati membri”.

Aggiungendo: “Consente una responsabilità condivisa tra Commissione e Stati membri. Se la strategia è quella di rendere la lotta contro la criminalità informatica più efficiente, tutte le parti interessate devono essere pienamente impegnata a favore della sua attuazione”.

“Per quanto riguarda la nostra parte – ha concluso Barrot – siamo pronti a supportarli, anche finanziariamente, in questo sforzo”.

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