Italia
Più consolidato il mercato della Tv digitale terrestre in Italia. Secondo le ultime stime, a fine settembre – e quindi prima dello switch-off della Tv analogica in Sardegna, completato il 31 ottobre – il numero di famiglie in possesso di almeno un decoder nell’abitazione principale è cresciuto a 6,9 milioni; a settembre sono stati venduti 448 mila ricevitori, dal 2004 oltre 10 milioni di pezzi; a ottobre l’ascolto complessivo ha toccato il 6,4% di share.
Questi i dati forniti da DGTVi, associazione che riunisce Rai, Mediaset, TI Media, Dfree e le emittenti locali di Frt e Aeranti Corallo.
In base alle stime elaborate da Makno, a fine settembre il numero di famiglie in possesso di un decoder per la TDT è arrivato a quota 6 milioni 912 mila, con un aumento di circa 350 mila unità rispetto ad agosto. Inoltre, sempre a settembre, il numero dei ricevitori per il digitale terrestre presente nelle famiglie è salito a 7 milioni 904 mila (393 mila unità in più rispetto al mese precedente).
Secondo le ultime rilevazioni di Gfk, a settembre sono stati venduti circa 448 mila ricevitori: più di due terzi (305 mila) sono integrati in altri apparecchi, gli altri 142 mila sono esterni. Da febbraio 2004, le vendite superano così la soglia dei 10 milioni di pezzi; dall’inizio del 2008 ne sono stati venduti circa 2,8 milioni.
Il consumo di Tv a ottobre è avvenuto per il 6,4% attraverso i decoder del digitale terrestre: è un valore più alto del 73% rispetto a settembre e cresciuto più del doppio rispetto a ottobre 2007.
Le elaborazioni dello Studio Frasi sui dati Auditel registrano anche un uso più elevato del 64% rispetto all’inizio dell’anno.
Secondo un’indagine condotta da Makno, su commissione del Consorzio Sardegna Digitale, nella prima settimana di novembre, la penetrazione totale della Tv digitale in Sardegna è stimabile al 96.5% delle famiglie, il solo digitale terrestre al 91,7%. Sull’intero parco televisori delle famiglie, oltre 900 mila (il 73.3% del totale) possono ricevere il segnale digitale terrestre.
Sempre secondo la Makno, il 51% delle famiglie sarde non ha avuto problemi di ricezione o sintonizzazione; solo il 4.4% ha dovuto chiedere l’intervento di un tecnico antennista, limitando il cambio di antenna all’1.5%. Infine, sul piano della comunicazione, meno del 2% dei sardi ha dichiarato di essere stato preso alla sprovvista dallo switch-off, mentre oltre il 70% ha giudicato “molto” o “abbastanza” adeguata la campagna di comunicazione istituzionale.
Per lo Studio Frasi, dai primi dati di ascolto della Sardegna all digital emerge subito il successo di Rai 4: la più recente delle reti digitali ottiene il 3.3% in prima serata e il 3.7% nel giorno medio, valori quindici volte più alti di quelli raggiunti dalla rete negli stessi giorni nel resto d’Italia. Una dimostrazione del fatto che, con il passaggio al digitale, i canali che ottengono maggiore attenzione sono i cosiddetti mini-generalisti, che offrono film, fiction, ma anche reality.
In Sardegna, oltre 1 milione 600 mila persone, più di 640 mila famiglie, dal 31 ottobre sono entrate definitivamente nell’ambiente televisivo digitale. Si tratta della più vasta regione digitale dell’intera Europa che conferma il primato italiano nell’avanzata verso il passaggio delle trasmissioni radiotelevisive al digitale terrestre che si concluderà nel nostro Paese, come in tutta Europa, nel 2012.
Il calendario per lo switch-off del segnale analogico prevede la conclusione del piano nel secondo semestre 2012, con la digitalizzazione di Sicilia e Calabria, anche se già al 2010 il 70% degli italiani potrà già usufruire della nuova televisione. Le prossime tappe coinvolgeranno la Valle d’Aosta che entro giugno 2009 sarà digitalizzata, mentre nella seconda metà del prossimo anno toccherà ad aree più grandi del Paese, come il Lazio, la Campania, il Trentino alto Adige e la parte occidentale del Piemonte.
Oltre a moltiplicare l’offerta, il passaggio al digitale crea anche lo spazio per l’ingresso di nuovi operatori nel mercato: la pianificazione delle frequenze realizzata in Sardegna grazie all’accordo tra Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, ministero e operatori ha consentito di individuare un dividendo digitale di due frequenze, nonostante alcuni problemi a livello di coordinamento internazionale. Lo stesso accadrà nelle altre regioni: anzi, in Val d’Aosta ci si aspetta un dividendo maggiore.