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BSkyB non commenta la possibile operazione di acquisto sugli asset britannici di Tiscali, ma spiega di non aver il bisogno di realizzare alcuna acquisizione. “…Siamo in una posizione in cui possiamo pensare ad acquisizioni in modo più opportunistico – ha spiegato Jeremy Darroch, amministratore delegato di BSkyB, nel corso di una conferenza a Londra – acquisteremo qualcosa se valuteremo che possa aiutare il nostro business, ma non stiamo andando a caccia di nulla”.
Atteggiamento cauto quindi davanti alla possibilità di acquistare gli asset britannici della società italiana. Stando alle ultime informazioni, BSkyB avrebbe già pronta un’offerta per una cifra pari a 550 milioni di dollari.
L’amministratore delegato di Tiscali Mario Rosso alcuni giorni fa ha invece confermato che sulle attività d’oltremanica del gruppo “…ci sono negoziati in corso”. “…Non posso aggiungere altro“, ha risposto agli analisti in conference call.
Se BSkyB riuscisse a rilevare gli asset diverrebbe il terzo fornitore Adsl della Gran Bretagna con 3,6 milioni di clienti, dietro a BT e Carphone.
Il gruppo, come ha confermato Darroch, non ha cambiato idea sulla sua quota del 17,9% nel canale televisivo Itv, che rappresenta un investimento di lungo termine.
L’Antitrust britannica ha imposto a BSkyB di ridurre la partecipazione in Itv al di sotto del 7,5%.
“…Abbiamo poche settimane per decidere il da farsi e ci prenderemo queste due settimane per decidere”, ha dichiarato Darroch. BSkyB ha infatti tempo fino a dicembre per scegliere se appellarsi alla decisione dell’Authority.
Giusto alcune settimane fa, dopo una lunga battaglia l’operatore via cavo Virgin Media e BSkyB hanno trovato un’intesa per la trasmissione dei loro principali canali televisivi.
Nel marzo 2007, BSkyB aveva levato dalla propria piattaforma satellitare diversi canali di Virgin visto che non si era trovato l’accordo per il rinnovo degli impegni presi dalle due aziende che operano in Gran Bretagna.
Dalla sua, anche Virgin Media aveva sospeso la trasmissione dei canali della payTv controllata al 39% dal colosso dei media News Corp di proprietà del tycoon australiano.
Il nuovo accordo, annunciato il 4 novembre, “…garantisce la diffusione dei principali canali delle due società fino a giugno
I due gruppi hanno, inoltre, detto che “…metteranno fine ai ricorsi avviati davanti alle autorità giudiziarie britanniche” riguardo a questo caso.
I problemi erano cominciati dopo che BSkyB, nel novembre 2006, aveva fatto il suo ingresso nel capitale di Itv – la maggior televisione commerciale britannica – rilevando il 17,9% per 940 milioni di sterline – nello stesso momento in cui Virgin Media era in trattative in vista di una possibile acquisizione.
L’irruzione di BSkyB nella proprietà di Itv aveva impedito tutte le negoziazioni in corso tra le due aziende. Successivamente le Autorità Antitrust hanno condannato la payTv a cedere parte delle proprie quote.
Quote a cui adesso guarda con interesse Mediaset che spera di mettere le mani su una fetta di almeno il 17%.
L’operazione, come ha spiegato il presidente dell’azienda italiana Fedele Confalonieri, potrebbe avvenire attraverso la controllata olandese Endemol, leader sul mercato internazionale dei format televisivi.
Tutto questo mentre BSkyB sarebbe è pronta a rilevare gli asset britannici dell’italiana Tiscali?