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Tlc e crisi: 47 gruppi industriali lanciano l’SOS. Ollila (Nokia), ‘sarà una lunga recessione’

Europa


La crisi economica in corso sta mettendo a dura prova le finanze dei grandi gruppi industriali europei, che hanno chiesto ai governi interventi urgenti per fronteggiare quella che il presidente Nokia Jorma Ollila  ha definito “una lunga recessione, non una crisi che si risolverà in 6-9 mesi”.

 

Il colosso finlandese della telefonia mobile, che venerdì ha ridotto le stime per il quarto trimestre, ha fatto anche sapere che nel 2009 la situazione è destinata a peggiorare, con un ulteriore indebolimento della domanda di telefonini.

 

Ma la crisi, certo, non tocca solo il settore delle telecomunicazioni e così 47 fra i più grandi gruppi industriali europei – tra cui Renault, Siemens e Saint Gobain – hanno lanciato l’sos, parlando di una crisi “estremamente pericolosa” e chiedendo ai decisori politici interventi urgenti per contrastare il forte arretramento dei consumi.

 

“Vediamo la situazione economica deteriorarsi rapidamente nella maggior parte delle nostre industrie – si legge in un una della European Round Table of Industrialists diramata da AFP – e conseguentemente avvertiamo la necessità di ulteriori misure politiche coordinate”.

 

I 47 gruppi industriali spiegano di concordare con quanto sottolineato dai leader mondiali nel corso del G20 di Washington, ma chiedono ulteriori interventi a sostegno della domanda, con particolare riferimento a “politiche fiscali adeguate, al miglioramento della disponibilità del credito e a una forte resistenza alle tentazioni protezionistiche”.

 

Il numero uno di Nokia Jorma Ollila, attuale presidente del gruppo dei 47, avverte: la crisi andrà ben al di là delle previsioni e gli europei dovranno prepararsi “ad affrontare un eccezionale azione di stimolo, con la Germania a fare da battistrada in quanto maggiore economia del continente”.

 

Il gruppo finlandese, da canto suo, ha già dato i numeri della crisi, prevedendo vendite globali per 330 milioni di telefonini, il che porterebbe il totale di unità vendute in tutto l’anno a quota 1,24 miliardi di cellulari, meno degli 1,26 miliardi anticipati. L’anno dovrebbe chiudere tuttavia in crescita rispetto al 2007, quando furono venduti 1,14 milioni di telefonini. Non così dovrebbe essere il prossimo anno.

 

La riduzione delle stime è stata dettata, ha spiegato infatti la società, “dal rallentamento dell’economia globale, insieme a una volatilità valutaria senza precedenti”.

 

La crisi, ha aggiunto Nokia, non si limiterà a quest’anno. Anzi, sarà forse ancora più evidente il prossimo anno quando “i volumi dei cellulari, influenzati dal protratto rallentamento economico complessivo, risulteranno in calo rispetto al 2008, così come il mercato delle infrastrutture mobili e fisse”.

 

Nokia, leader incontrastato del mercato dei cellulari, ha visto la sua quota di mercato ridursi di due punti percentuali nell’ultimo trimestre rispetto ai tre mesi precedenti, ma spera in una leggera crescita nell’ultima parte di quest’anno, in cui si concentreranno le vendite natalizie.

 

La società ha già annunciato che per affrontare la crisi adotterà misure significative per ridurre i costi. Nel 2009, verranno ulteriormente tagliate le spese operative e ridotto il ricorso a collaboratori e fornitori esterni.

Ulteriori dettagli del piano di risparmio verranno forniti il prossimo 4 dicembre.

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