Spagna
Dopo aver lodato l’impegno dell’Autorità italiana per le Tlc (Agcom) in favore della concorrenza e dei consumatori, il Commissario Viviane Reding ha espresso seri dubbi sul pacchetto di misure messo a punto dal regolatore spagnolo – Comisión del Mercado de las Telecomunicaciones (CMT) – riguardo il mercato di accesso a banda larga all’ingrosso, definendo “senza precedenti” la proposta di regolamentare l’accesso a banda larga all’ingrosso solo fino a una certa velocità (30 Mb/s in questo caso).
La CMT ha inoltre proposto di imporre una regolamentazione meno rigorosa nei settori in cui gli operatori di infrastrutture alternative sembrano essere più attivi.
Nel contesto della transizione verso l’alta velocità a banda larga in Spagna, la Commissione – si legge in una nota – “deve garantire che le misure proposte non ostacolino la concorrenza della banda larga e siano supportati da prove empiriche”.
L’attuazione di queste proposte, secondo il commissario alla Concorrenza Neelie Kroes, rischia di mettere in difficoltà gli operatori alternativi che non sarebbero più in grado di competere con Telefonica, che sta procedendo alla realizzazione di una rete a banda larga in fibra ottica.
Per Viviane Reding, “…se CMT non modificherà la sua proposta, i consumatori spagnoli subiranno prezzi più elevati e meno scelta a causa della mancanza di adeguati incentivo agli investimenti”.
La Ue – ha sottolineato ancora una volta la Reding – non tollera le cosiddette ‘vacanza regolatorie’, e anche in questo caso non è accettabile “una sospensione della regolamentazione a partire da 30 MBs”.
“Investimenti e incentivi – ha concluso – devono essere adeguati, ma sia per l’operatore storico che per gli operatori alternativi”.
La proposta della CMT di concedere l’accesso alle infrastrutture civili dell’operatore storico, compresa le condotte, e di concedere l’accesso in bitstream solo fino alla velocità di 30 Mb/s, è stata notificata alla Commissione il 13 ottobre 2008.
Il 13 novembre la Commissione ha informato CMT dei propri dubbi sulla proposta, ritenendo che le motivazioni addotte dal regolatore non fossero sufficienti né per giustificare l’esclusione delle velocità superiori a 30 Mb/s dalla definizione del mercato, né per l’inclusione di infrastrutture alternative (cavo e accesso disaggregato alla rete locale) nella definizione del mercato.
La Commissione si è detta particolarmente preoccupata per il fatto che una potenziale sotto-regolamentazione dei servizi di accesso a banda larga di Telefonica potrebbe ostacolare la concorrenza nel mercato dei servizi a banda larga.
Ciò sarebbe particolarmente critico, vista l’attuale fase di sviluppo delle reti NGN in Spagna, dove Telefonica ha avviato la distribuzione della fibra ottica su larga scala.
“È probabile – spiega la Commissione – che gli operatori alternativi abbiano bisogno di più tempo per implementare le proprie infrastrutture in fibra e, nel frattempo, potrebbe essere necessario un ulteriore input al mercato all’ingrosso dell’alta velocità a banda larga per garantire una concorrenza effettiva al dettaglio, soprattutto nel contesto dello sviluppo delle offerte multiple play in Spagna”.
La Commissione dispone ora di due mesi (fino al 13 gennaio 2009) per decidere se il regolatore spagnolo possa o meno adottare le misure proposte.